Ormai manca poco più di un mese a Natale, ma quest'anno lo spirito del Natale è proprio finito....sotto spirito! Normalmente, negli scorsi anni, a quest'ora si può dire che avevo già acquistato tutti i regali, ma quest'anno non ho neppure voglia di pensare a cosa potrei regalare ai vari famigliari e amici. Sarà che guardandomi in giro vedo negozi vuoti, poca gente allegra, pochi sorrisi. Già....... la crisi! Si sente eccome se si sente, la si percepisce, ci avvolge, ci addormenta i desideri.
A parte l'anno scorso che il Natale l'abbiamo passato in Sicilia, gli altri anni si cominciava a pensare già a ottobre-novembre al menù della cena della vigilia, 13 portate di magro da offrire agli amici che avrebbero riempito il nostro tavolo insieme ai nostri figli. Ecco un tavolo con dodici coperti, apparecchiato con cura, l'albero decorato sullo sfondo e i regali tutti appoggiati sotto......mentre lo chef (mio marito) dopo aver lavorato tutto il pomeriggio rifiniva i piatti da servire aiutato da me.
Quest'anno non ho voglia di confusione per cui saremo solo noi cinque.....anzi cinque e...mezza, per la prima volta finirò di ripulire e rimettere a posto decisamente molto prima delle tre e mezza del mattino come gli altri anni anche perché il giorno dopo ce ne andremo a fare il pranzo di Natale nelle Marche dai consuoceri.
Ora che ci penso......sarà il caso di cominciare a fare dieta perché se ben conosco la famiglia di mia nuora, mi sa che per alzarci da quel tavolo dovranno affittare una gru.
Comunque i Natali più belli sono stati quelli quando i miei figli erano piccoli, mi ricordo un anno (vivevamo in Calabria a Ortomatera) la vigilia tutta la famiglia, suoceri, cognata con marito e figli, erano a cena da noi. Visto che c'erano quattro bambini, mi sono messa d'accordo con la figlia della signora che mi dava una mano in casa, che, vestita da Babbo Natale portava i doni ai bambini del vicinato. Per portare i doni ai miei nipoti e ai miei figli, dovetti comprare una tovaglia molto grande, che cucii a mo' di sacco, nascondendolo nel sottoscala. Che meraviglia in quei visini quando si udì provenire dall'esterno il suono di un campanellino e poi bussare alla porta. Il sacco era talmente grande che a stento passò dalla porta di ingresso. Beh ora dovrò solo aver pazienza: l'anno venturo sicuramente la magia si ripeterà, poiché ci sarà una piccola bimba che guarderà con occhi sgranati i suoi doni di Natale, e sicuramente lo spirito natalizio ritroverà la strada di casa mia.