a me gli occhi

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Miw - la gatta

lunedì 30 marzo 2020

Quarantena

Quello che colpisce di più è il silenzio. Mi affaccio sul balcone e guardo la strada sottostante che è una circonvallazione interna e vedo rare macchine passare. Ci sono i giardini sotto le mura, ma a parte qualche cagnolino che deve fare i suoi bisogni c'è il vuoto.
Ieri nel pomeriggio un bimbo di forse due tre anni ci ha strappato un sorriso: evidentemente erano giorni che stava chiuso in casa e ieri la mamma l'ha portato fuori a correre un poco. Si è fatto la salita di legno che porta alle antiche mura di corsa, strillando di gioia.
Ci si alza la mattina e si accende la radio (Radio Capital) che ci terrà compagnia tutto il giorno con la musica e le notizie.
Le notizie. Un bollettino di guerra, dove invece di leggere gli elenchi dei soldati presi prigionieri o morti si leggono i numeri dei contagiati e dei malati che non ce l'hanno fatta.
Quarantena. Anche il nostro pianeta sta facendo la sua quarantena, anzi più che quarantena la chiamerei depurazione. L'inquinamento è "magicamente sparito" sulle zone dove incombeva indisturbato da anni. L'acqua dei Canali di Venezia è diventata magicamente limpida, l'aria che respiriamo è più ricca di ossigeno.
Quarantena.
Ecco la quarantena ha messo in evidenza chi è capace e chi no, chi sa fare e chi sa solo aprire la bocca e dare fiato. Chi è generoso e chi è egoista e ipocrita. Davanti alla paura esce il vero volto delle persone, davanti alla paura si vede chi è coraggioso e chi è pusillanime.
Quarantena...oggi sono 22 giorni che sono chiusa in casa, ma non mi lamento. Anni fa sono stata chiusa per 70 giorni per lo più sdraiata su un letto, dopo un intervento alla colonna vertebrale. Oggi al confronto stare in casa è una passeggiata, posso muovermi, fare quello che voglio, cambiare orizzonti, cambiando la finestra da cui guardare.
E poi non mi annoio, ho da fare un puzzle di 6000 pezzi e non sono neppure arrivata a farne la metà.
Quarantena. Prima o poi finirà e allora dovremo raccogliere le forze, ricominciare a vivere magari con altre priorità, magari dando importanza a quei principi basilari che avevamo seppellito sotto quintali di cose inutili, senza le quali eravamo convinti di non poter vivere.