a me gli occhi

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Miw - la gatta

sabato 18 maggio 2013

Piccole considerazioni

Spesso ci si lamenta di...piccoli nulla, di cose che sono superabili e non si capisce quanto si è fortunati. basterebbe guardarsi in giro e guardare, osservare chi ti sta vicino, aprire il cuore a richieste mute di aiuto, e capire quanto la vita ci ha dato senza che noi mai abbiamo detto anche un semplice grazie.
Quando nell'autunno scorso mi sono ritrovata ad aderire al gruppo Un sorriso per Sofia, non avrei mai immaginato di ritrovarmi avvolta da tanta simpatia e affetto da parte di persone che ho conosciuto, si fa per dire, attraverso Facebook, e mai avrei immaginato che insieme a loro saremmo riusciti a compiere quello che sembrava un risultato inimmaginabile: raggiungere la fantastica cifra di 164.000 euro per l'operazione di Sofia. Quella cifra è stata raggiunta e superata ed ora quella piccola bimba cammina salta e corre. Ora un nuovo appello è giunto, anche se la cifra richiesta è veramente piccola solo 3500 euro pare che sia difficile raggiungerla. Valentina è una bimba di 10 anni che dalla vita ha veramente avuto poco, solo sofferenze derivanti da un parto riuscito male. E mi chiedo: e se fossi stata io la madre di Valentina? cosa avrei fatto? Non lo so. In questi momenti capisco quanto io sia stata fortunata ad avere due figli sani, intelligenti, due bravi ragazzi.
Siamo quotidianamente bombardati da notizie allucinanti, padri e madri che, disperati per motivi economici, uccidono i propri figli,  uccidono il loro futuro, senza capire che così facendo non risolvono proprio nulla se non privarsi della ricchezza dell'amore dei loro figli. La nostra è una società corrotta, senza più ideali, dove il marcio è proprio nelle istituzioni sia politiche che religiose, dove sembra che la cosa più importante è "possedere" non amare.
Invece poter donare qualcosa, anche solo il proprio tempo agli altri, ti arricchisce, ti fa sentire migliore e più forte nell'affrontare i piccoli crucci quotidiani. Non è mai troppo tardi per imparare a donare, e senza saperlo ci si ritrova, come è successo a me, ad avere l'amicizia di molte persone che non avresti mai potuto incontrare se non avessi infranto quel muro di egoismo con il quale ormai ci circondiamo tutti per cercare di proteggerci. Grazie Sofia, grazie Valentina e grazie a tutta Taormina e a tutte quelle bellissime persone che la abitano.

giovedì 9 maggio 2013

Ogni animale può essere sacro: Karni Mata il tempio dei topi


......Secondo la leggenda, l’asceta Karni Mata (1387 – 1538), venerata perché considerata reincarnazione della dea Druga (dea della potenza), dopo la morte del figlio di uno dei suoi seguaci chiese al dio Yama (dio della morte) di riportare in vita il suo adepto. Il dio, restio in un primo momento, accettò a patto che tutti i seguaci della dea morti si reincarnassero in ratti.

Essendo una leggenda la storia varia nei particolari da fonte a fonte. Alcune infatti affermano che fu la dea, adirata per il rifiuto di Yama di far rivivere il bambino, a  fare in modo che tutti i suoi seguaci si reincarnassero in ratti. Altre invece parlano di un patto tra i due.........
Quando nel 2007 decidemmo, io e mio marito, di fare un viaggio in India, vedevo realizzato un mio desiderio di bambina affascinata da questo misterioso paese che avevo imparato a conoscere attraverso dei fumetti del "Monello". 
Siamo arrivati a Delhi e da lì con una macchina presa a noleggio con autista abbiamo girato per il Rajasthan. Abbiamo visitato templi bellissimi, palazzi stupendi, ma quello che mi ha impressionato è stato il Tempio dei topi. Non ho mai amato molto queste bestioline e credetemi ritrovarsi circondati di topi che passeggiano tranquillamente tra i tuoi piedi non è quello che si può dire una cosa piacevole. Quasi tutti i turisti entravano nel tempio con molta paura e molti ne uscivano con una grande celerità.
Mio marito mi aveva fatto il lavaggio del cervello prendendomi un poco in giro perché pensava che io, come donna, sarei scappata a gambe levate alla vista del primo topo. E invece.........io sono quella che ha resistito di più dei due perché lui, tempo pochi minuti, giusto quattro foto, è letteralmente scappato, mentre io coraggiosamente ho resistito una decina di minuti in più. Comunque vi garantisco che se mai dovessi tornare in India in quel tempio non ci rimetterei più piede anche perché se mai dovessi avere la "fortuna" di venire anche solo sfiorata da un topo bianco, rischierei di non poter tornare più a casa, in quanto è credenza dei seguaci di Kami Mata che se vieni sfiorato da un topo bianco vuol dire che ti ha scelto come sacerdote del tempio. Beh, sono sincera preferisco di gran lunga i ....gatti!