a me gli occhi

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Miw - la gatta

martedì 31 gennaio 2012

ANDIAMO IN GRECIA

 Luglio 1992 col nostro camper nuovo di zecca partiamo per la Grecia. Già l'anno prima ci eravamo stati affittando un camper locale: il migliore di tutta la Grecia addirittura con l'aria condizionata, ci era stato assicurato dall'agenzia. Mi ero informata e il camper era arredato di tutto punto con stoviglie, pentole e lenzuola. La nostra meraviglia quando l'abbiamo visto! Bello? Bellissimo? Allora cercherò di descriverlo: un furgoncino sul cui pianale era stata adattata una vecchia roulotte di legno (credo fosse del 15-18), porta posteriore che per riuscire a chiuderla bisognava essere in due, uno all'esterno a spingere e uno all'interno a tirare. Poi quello che era rimasto fuori (mio figlio allora sedicenne) si doveva
infilare attraverso il finestrino della cabina guida perchè lo sportello non si riusciva ad aprire. Le pentole (tre) erano una cosa immonda probabilmente non erano state mai lavate negli ultimi sei sette anni, le stoviglie sbrecciate e le posate in alluminio leggero che solo a guardarle si piegavano. Ma il meglio erano le lenzuola: corte che se ti coprivi le spalle ti scoprivi
i piedi e se tentavi di coprire i piedi non ti arrivavano neppure all'altezza del torace, ma la cosa più bella un buco enorme nel mezzo! Ve bene che c'era l'aria condizionata ma non c'era bisogno di "condizionare"
anche le lenzuola. Morale non abbiamo mai cucinato in quel camper e abbiamo dormito coprendoci con gli asciugamani da spiaggia, le felpe e quant'altro poteva servire alla bisogna. Ma devo dire in tutta sincerità che ci siamo divertiti moltissimo perché abbiamo preso tutta questa situazione con grande grandissima ironia. Bene! l'anno dopo ci siamo tornati con il "nostro" camper e abbiamo girato veramente tutta o quasi la Grecia.

Ad Atene ci siamo persi per le sue stradine seguendo gli odori delle cucine dei vari ristoranti e facendoci irretire da "buttadentro" molto fantasiosi. Non ci siamo mai pentiti, cene luculliane di cucina ellenica accompagnate da spettacoli di danza locale.

Abbiamo visitato l'Acropoli e davanti a tanta bellezza ci siamo sentiti così piccoli.
Siamo stati sulla pista olimpica dove Chiara (nella foto è quel puntino lontano sulla destra) si è misurata con un giro di corsa della pista olimpica sotto il sole cocente e a soli 11 anni....ma lei (se c'era bisogno di dimostrarlo l'ha fatto) era una dura e non ha ceduto fino all'ultimo passo.

Siamo stati davanti al palazzo reale dove le guardie con i loro costumi originali e il loro passo strano si davano il cambio, quasi fosse un balletto di passi di grande precisione.

Abbiamo cenato in un ristorantino sulla costa la sera del mio compleanno e ci siamo strafogati di pesce, di tzachichi, di tamarà, e da ultimo non sapendo che altro offrirci, il proprietario si è arrampicato su un albero e ci ha portato un cesto di ciliege dolci, succose....buonissime. Il conto, per i canoni locali di allora, è stato direi pesante....è così che da allora diciamo sempre che ci siamo comperati un ristorante in Grecia nel lontano 1992:






mercoledì 25 gennaio 2012

Ho vinto le Mauritius!!!!!

Pescatori di Port Luis al ritorno
Laboratorio di navi in miniatura
Era l'estate del 1991 e allora vivevo vicino a Cosenza. Ero una cliente affezionata della Standa di Quattromiglia dove facevo regolarmente la spesa e dove compravo anche il vestiario per i miei figli. Una mattina di giugno ero andata lì con Chiara e Francesco per acquistare delle magliette per i figli. C'era una sponsorizzazione per le Isole Mauritius con articoli vari compreso l'abbigliamento che aveva disegni e colori che richiamavano quel paradiso terrestre. Acquistai le magliette e quando andai a pagare alla cassa mi furono consegnate un mazzetto di cartoline per un concorso: il primo premio era un viaggio alle Mauritius per due persone per una settimana...TUTTO INCLUSO VIAGGIO COMPRESO!!!!!!!! Ecco devo essere onesta io in quel momento non avevo ne il tempo ne la voglia di scrivere 20 cartoline (eh sì! perchè la cassiera che mi conosceva come una buona cliente me ne aveva regalate veramente tante, molte di più di quelle che mi spettavano), ma i miei figli, fermamente convinti che se uno partecipa, vince, se le divisero e cominciarono a scrivere, le imbucarono nelle apposite cassette e felici e contenti finalmente mi seguirono verso la macchina. Quella fu un'estate un po' triste perché di lì a un paio di mesi circa dopo una lunga malattia, mio suocero morì. Figurarsi se io potevo ricordarmi di quelle cartoline!
Lavoranti rifiniscono le navi in miniatura

Spettacolo serale di danze creole

Arriva settembre e io ero presa come al solito dalle mille cose da fare con la casa, coi figli che dovevano riprendere la scuola...insomma le solite attività di una madre con figli. Un giorno arriva una telefonata dall'ufficio postale: l'impiegata mi prega di andare con urgenza all'ufficio postale che mi devono consegnare un telegramma importante. Chissà cosa è successo mi dico io, magari è qualcuno che saputo in ritardo della morte di mio suocero ha mandato un telegramma di condoglianze......va beh! prendo la macchina e salgo al paese per recarmi all'ufficio postale. Entro, mi presento, dico perché sono lì e l'impiegata mi fa: complimenti Signora ha fatto proprio una bella vincita! L'ho guardata come se fosse pazza! mi consegna un foglio e leggo: La società Standa è lieta di comunicarle che ha vinto il premio messo in palio per la promozione Viaggia alle Mauritius! Un viaggio alle Isole Mauritius per due persone tutto compreso. Credo che la mia faccia in quel momento fosse tutta un programma: non riuscivo a capire quello che gli occhi leggevano, anzi la prima cosa che ho pensato è stata....ma chi è quello st.....o che si diverte a fare scherzi del genere! Poi mi sono dovuta rassegnare all'evidenza: avevo proprio vinto!
Arrivo a La Pirogue





Quel viaggio l'abbiamo fatto io e mio figlio Francesco che all'epoca aveva 14 anni ed è stata la prima volta che entrambi abbiamo fatto un viaggio così lungo in aereo.  Mauritius è un'isola bellissima dove la natura è sovrana e dove popolazioni di quattro etnie (indu, cinesi, creoli e africani) vivono in pace fra loro rispettando le rispettive religioni e usanze. Almeno mi auguro che sia ancora così.




Il vulcano Curepipe visto dal mare

sabato 21 gennaio 2012

...e lontano lontano nel tempo......


 Non so per quale motivo oggi mi sono ritrovata a guardare un vecchio album fotografico di famiglia. Mi è venuta allora l'idea di fare un piccolo "albero genealogico" di famiglia utilizzando queste vecchie, vecchissime foto.
Ecco cominciamo.



Qui l'unica persona che riconosco anche se molto giovane è mia nonna Clelia, la madre di mia madre, è quella in piedi a lato. Credo, ma non sono sicura, la coppia seduta dovrebbero essere i miei bisnonni. Non sono sicura perchè so che mia nonna rimase orfana molto giovane, intorno ai 18 anni e quelle persone potrebbero anche essere parenti che l'hanno accolta una volta rimasta sola.



Mia nonna Clelia era una maestra, era nata a Mestre, ma per svolgere il suo lavoro si era spostata a Vicenza e poi credo a Verona, dove conobbe mio nonno. In questa foto noto una rassomiglianza fortissima con la mia cugina più grande, primogenita di suo figlio Piero.















Questa è mia madre, giovane pianista e cantante lirica: pensate la camicetta che indossa in questa foto io l'ho ancora! E' bellissima di pizzo e da ragazza l'ho anche indossata in occasioni particolari.






 Si mia madre aveva studiato pianoforte e si è anche diplomata al conservatorio di Bologna, in quanto il più vicino alla città di Verona dove viveva. Ma aveva anche una bella voce da soprano e ha cantato in piccole parti anche all'Arena di Verona. Qui è vestita da Walter credo un personaggio del Guglielmo Tell.
 Qui siamo in Cina forse i primi anni '40 o forse nella seconda metà degli anni '30. Mio padre il primo a sinistra a capotavola era in marina...sarà per questo che amo tanto il mare?














Questa fotografia l'aveva spedita a mia madre: a causa della guerra sono rimasti lontani senza notizie l'uno dell'altro per un bel po' di tempo. Beh! era proprio un bel ragazzo! Il suo nome? Giovanni, ma tutti lo chiamavano Gianni.
 Famiglia Chiaffoni al completo (1941): Nonna Clelia, Nonno Alfonso, zio Piero e mia mamma ...già non vi ho ancora detto il suo nome: Teresa.



















Questa è una delle pochissime foto di mia nonna paterna Maria Luigia (da cui ho preso il nome, modernizzato in Maria Luisa). Era venuta a stare un po' con noi a Villasanta (MI) e non sapevo allora che era molto malata e che sarebbe stata l'ultima volta che la vedevo.  Cara Nonna, lei con quei due soldini di pensione che aveva aiutava sempre tutti, riusciva a fare il miracolo della moltiplicazione non dei pesci ma dei soldi.
1950 o giù di lì.
                                                                   

 Questo è il nonno paterno, Giacinto. Alpino della Julia, amante del vino e gran lavoratore. Il suo motto era : Me ciamo Boin, mi sono alpin e me piase el vin!

Questa sono io il risultato  di quanto sopra. Non so se posso considerarmi un buon risultato, ma credo di non essere neppure riuscita così male!





venerdì 20 gennaio 2012

VIVA LA GENTE! UP WITH PEOPLE!


Primi anni '70. Frequentavo l'università e come tutti gli studenti ero una frequentatrice del Ritrovo Studenti, un seminterrato dove ci si vedeva tra una lezione e l'altra e dove in teoria si doveva studiare, in via Mangiagalli in Città Studi a Milano. Avevo assistito poco tempo prima ad uno spettacolo musicale portato in giro per il mondo da un gruppo ben nutrito di studenti proveniente da tutto il mondo e in particolare americani. Questo gruppo, anzi Sing Out, si chiamava UP WITH PEOPLE e girava per il mondo cantando la pace, la comprensione tra popoli e il "vogliamoci tutti bene, perché siamo fatti tutti nello stesso modo". Erano quegli gli anni della rivoluzione studentesca contro la guerra in Vietnam, erano gli anni dei "Figli dei fiori" del " mettete dei fiori nei vostri cannoni", del "peace &love". Insomma quello spettacolo mi aveva colpito, tanto che durante l'intervallo riuscii anche a parlare con alcuni di quei ragazzi che venivano a parlare di amore da così lontano. Non mi ricordo più come avvenne, ma proprio in quel Ritrovo Studentesco incontrai degli studenti italiani che avevano fondato un Sing-Out italiano di UP WITH PEOPLE che in Italia era diventato VIVA LA GENTE. Mi sembra ovvio che la sottoscritta ci si dovesse fiondare dentro, no? Così imparai le varie canzoni che si doveva cantare tutti in coro e anche una canzone che avrei cantato da solista....sì in norvegese! Non mi si chieda come facevo a conoscere il norvegese! Io non lo conoscevo allora e non lo conosco neppure adesso, ma riuscii a imparare a memoria la pronuncia delle parole e a cantarla come se fosse la mia lingua madre.

Abbiamo fatto spettacoli in Lombardia e perfino uno spettacolo a Campione d'Italia e la mia voce l'hanno sentita anche alla Radio Svizzera. E' stata una bella esperienza e anche se di tutti quei ragazzi non ho più avuto notizie, ho però conservato un bel ricordo. Una persona in particolar modo voglio ricordare: Padre Vittorino, un Carmelitano Scalzo, nostro amico e confidente, che qualche anno dopo ha celebrato il mio matrimonio.

mercoledì 18 gennaio 2012

La penisola di Valdes




L'Argentina è un Paese che riserva molte sorprese, mai uguale a se stesso, in due ore di aereo ti catapulta dalla immensa e caotica mega capitale alla landa più desolata dove gli unici e incontrastati  padroni sono gli animali.
Dichiarata dall'UNESCO Patrimonio dell'Umanità, con una superficie di 3600 kmq e 400 km di costa, la Penisola di Valdes è una delle più belle riserve faunistiche del Sud America dove si possono osservare e ammirare leoni marini, elefanti marini, guanachi, nandù, pinguini di Magellano e numerosi uccelli marini senza dimenticare quello che è lo spettacolo più interessante che madre natura offre: la stagione degli amori della balena franca australe lungo il Golfo Nuevo, il Golfo San
José e la costa nelle vicinanze di Caleta Valdés, da Punta Norte a Punta Hercules tra giugno e metà dicembre.
Percorrendo la strada che da Puerto Madrin porta all'ingresso della riserva, godetevi l'asfalto perchè  arrivati alla riserva le strade sono tutte (come dicono qui) ripio e la polvere e i sassi la fanno da padrone. Vi guarderete intorno e lo sguardo potrà spaziare per chilometri senza poter vedere anima viva, ma lande infinite dove ogni tanto vedrete greggi di ovini brucare i duri cespugli spinosi che crescono qui. Altre presenze saranno i guanachi e i mara che vi guarderanno con una certa curiosità mentre passate sulla loro terra. Quando poi giungerete a Puerto Piramides (un piccolo villaggio di poche centinaia di abitanti) vi sembrerà di aver ritrovato la civiltà. In questa penisola non ci sono alberghi, ma se vorrete passare una o due notti indimenticabili, potrete prenotare in una delle Estancias che mettono a disposizione camere per turisti di passaggio. Una tappa che non si può mancare di fare è a Punta Delgado dove potrete visitare il Faro che fu per anni punto di incontro e di scambio di notizie per tutti i proprietari delle estancias della Penisola.
A Punta Norte sfiderete il vento e la sabbia per sostare anche per ore in attesa dell'alta marea che porta le orche a venire a cacciare soprattutto i cuccioli di leoni ed elefanti marini con una tecnica tutta particolare che le fa spiaggiare e poi sfruttando l'onda di ritorno, tornare in alto mare.
Per gli amanti dell'equitazione non mancheranno uscite a cavallo organizzate nelle varie Estancias o per chi preferisce “cavalcare” un 4x4 ci sono uscite per osservare da vicino le colonie di elefanti e leoni marini. Comunque vogliate fare sarà un'esperienza indimenticabile.









sabato 14 gennaio 2012

Una guida di nome Jesus



Viaggiare lungo la Routa 40 in Argentina è un'avventura che non dovrebbe mancare a nessun buon viaggiatore. Noi l'abbiamo percorsa per parecchie centinaia di chilometri, anzi migliaia, da Bariloche a Salta scoprendo paesaggi impensabili e conoscendo realtà molto diverse dalla nostra italiana. Arrivati in tarda mattinata a San Antonio de Cobre, ci siamo fiondati nell'unico bar aperto alla ricerca di un bagno e di acqua minerale da bere. Mentre io e mio marito eravamo dentro al bar, la nostra amica e guida Martha si è fermata fuori a parlare con un ragazzino che vendeva piccoli lama fatti a maglia dalla madre. Noi volevamo andare a vedere il famoso Treno delle nuvole ovvero la ferrovia su cui passava il treno: il Ferro Carril.

 Chiediamo al ragazzino che si offre di accompagnarci naturalmente con la macchina perché non era precisamente a due passi. Ci guardiamo in faccia e decidiamo di dare a lui la delega di guida turistica. Certo potevamo essere delle cattive persone che potevano approfittarsi del ragazzino e glielo diciamo, ma lui guardandoci con i suoi grandi occhi scuri ci dice: No te preocupe, es claro che eres gente buena!
 e ci fa un gran sorriso. Bene! Saliamo in macchina e lui ci indica la strada con gran competenza, raccontandoci man mano che passavamo nelle strette viuzze sterrate cosa c'è lì e cosa c'è là, raccontandoci la storia del pueblo con tanto di date e nomi dei personaggi più importanti. Noi siamo letteralmente straniti: mai avremmo potuto immaginare tanta preparazione. Interroghiamo un po' Jesus (questo il nome del ragazzino) sulla sua vita. Ci racconta che lui ha un fratello poco più grande di lui che fa la guida turistica, dei genitori che faticano a far studiare i figli, della madre che per arrotondare le entrate della famiglia fa quei piccoli pupazzetti di lana rappresentanti i lama.
. Allora gli chiediamo come mai non è a scuola e lui con grande meraviglia ci dice " ma come, non lo sapete? oggi è giorno di festa e non si va a scuola, per questo io sto aiutando mia madre a vendere i pupazzetti ". In effetti avevamo visto i pochi bambini che erano in giro, fuori a giocare a pallone, e il fatto che Jesus non pensasse a giocare ma a lavorare per aiutare la famiglia ce lo ha fatto tenere ancora in più alta considerazione. Gli chiediamo come va a scuola e lui sfoderando tutto il suo orgoglio argentino ci dice: "Io sono il portabandiera!". Io e mio marito ci guardiamo perplessi e Martha ci spiega che in Argentina lo studente più bravo della scuola come premio per il suo rendimento scolastico ha il compito di portare la bandiera e di innalzarla sul pennone della scuola. Ecco, ho pensato lo stesso orgoglio per la bandiera che abbiamo noi italiani e mi sono un po' vergognata per il nostro paese.

venerdì 13 gennaio 2012

Quando gli amici te li porta internet

Judy e Angela
 Nel lontano 2004 dopo essere stata per anni stuzzicata, rimbrottata da tutta la famiglia perchè non sapevo usare il computer, mi sono iscritta ad un corso di informatica fatto dall'Università degli adulti e così finalmente ho imparato ad accendere il computer e a navigarci dentro. Oddio non era la prima volta in assoluto che vedevo un computer: già negli anni '80 io con i computer ci lavoravo all'Agip Mineraria, solo che non erano certo gli strumenti di oggi! Figuratevi che mi dovevo fare anche le schede perforate da far passare nel lettore e che il video sembrava un piccolo televisore con schermo nero su cui brillavano lettere e numeri verde sfavillante! Ma questa è un'altra storia
che forse vi racconterò più avanti. Dicevamo.....ho imparato a navigarci col pc e la prima cosa che ho fatto è stato cercare su Skype quanti Boin c'erano. Beh ne ho fatto un lungo elenco sparsi per il mondo e qualcuno l'ho anche contattato: è stato divertente scoprire le origini del mio cognome......scoprire proprio no! Ho ancora il dubbio se Boin è di origine veneta o di origine francese......ma lasciamo perdere. Il passo seguente è stato iscrivermi ai gruppi di Google e così mi sono iscritta a quello di genealogia, materia che mi affascina da sempre. Fortunatamente mastico un pochino di inglese e così ho cominciato a rispondere a molte persone (nipoti o figli di emigranti italiani) che erano alla ricerca delle loro origini, del loro paesello natio. Un bel giorno mi arriva una mail: chi mi scrive è una gentilissima signora di Philadelphia di origine siciliana che mi vuole conoscere perchè è rimasta colpita dalla mia gentilezza nel rispondere e nel risolvere qualche problemino di ricerca di frazioni sconosciute italiane. Inizia una bella corrispondenza fra noi, ci raccontiamo a vicenda delle
Judy e i Cugini Americani 
nostre vite, dei nostri cari, delle nostre giornate. Parlando, anzi scrivendoci così del più e del meno, un giorno mi racconta che finalmente è riuscita ad organizzare un viaggio con tutti i suoi cugini nel paese di nascita dei loro rispettivi nonni (due fratelli e una sorella) partiti nei primi del novecento alla ricerca di una nuova vita in America. Immaginate la mia sorpresa quando scopro che il paesello è a pochissimi chilometri da Giardini Naxos, località dove posseggo una casa da qualche anno! Non solo, incredibile ma vero scenderanno in un albergo proprio a Giardini Naxos! Beh decidere di  fermarmi fino ai primi di ottobre per conoscere lei e tutti gli altri ha richiesto solo un attimo. Siamo tuttora in contatto,  anzi dall'anno scorso sono diventata la "teacher" di supporto per Judy, poiché finalmente ha deciso di imparare l'italiano e così quando serve la aiuto con i compiti e con la pronuncia. 


La Mc Donald's GANG
Un altro amico è Gil Lanzarotti di Blairsville in Pennsylvania che con altri "ragazzi" ha formato la Mc Donalds Gang. Infatti si riuniscono una volta la settimana da Mc Donald's per studiare l'italiano e qualche volta l'ho aiutato a spiegare la differenza di alcune parole o a tradurre auguri da spedire a parenti italiani che non sanno l'inglese. 


Questo invece è Valmir di San Paulo Brasile. Ormai mi ha adottata come zia e io sono ben felice di essere la zia delle sue due bellissime bambine. Ho conosciuto e aiutato come ho potuto moltissime altre persone per la ricerca di informazioni di natura genealogica e mi sono arricchita con la loro conoscenza. Grazie Internet!!

When friends are brought by internet


Way back in 2004 after being teased for years, reproved by the whole family because I could not use the computer, I enrolled in a course in computer science from the University of the adults did, and so I finally learned to turn on the computer and navigate inside. Oh was not the first time  I ever saw a computer already in the 80s I worked with computers with Agip Mineraria , but there  were not  today's tools! Imagine also that I had to do to get through the punched cards in the player and the video looked like a small television with a black screen on which glittered glittering green letters and numbers! But that's another story
maybe I'll tell you later. We said ..... I have learned to navigate with the PC and the first thing I did was look on Skype how many  Boin  there were in the world. Well I made a long list around the world and I also contacted someone: it was fun to discover the origins of my surname..... to discover ...... not! I still doubt whether Boin is of Venetian origin, or of French origin ...... but never mind. The next step was to enroll Google groups and so I enrolled in the genealogy, a subject that always fascinated me. Fortunately, chew a little bit of English and so I started to answer a lot of people (children or grandchildren of Italian immigrants) who were in search of their origins, their native village. One day I'll get an e-mail: who writes to me was a very kind lady from Philadelphia of Sicilian origin who wants to know me, because was impressed by my kindness in answering and solving some problems of finding unknown Italian villages. Start a good correspondence between us, we tell each other about our lives, our loved ones, of our days. Speaking, writing to us so even more of this and that, one day  she tells me that finally managed to organize a trip with all her cousins ​​in the country of birth of their respective grandparents (two brothers and a sister) started in the early twentieth century in search of a new life in America. Imagine my surprise when I discovered that the village is a few kilometers from Giardini Naxos (Taormina), Sicily,  where I own a house for a few years! Not only that, believe it or not just drop in a hotel in Giardini Naxos! Well, decide to stop until early October to get to know her and everyone else took only a moment. We are still in contact, even last year I became the "teacher" of support for Judy, as she finally decided to learn Italian, and so when is necessary   I  help her with homework and with the pronunciation. 



The McDonald's Gang


Another friend is Gil Lanzarotti Blairsville, Pennsylvania who with other "boys"  formed the McDonald's Gang. In fact, meeting once a week from McDonald's to study Italian and sometimes I helped to explain the difference in translating a few words or to translate from english to italian wishes to be sent to Italian relatives who do not know English.





This is rather Valmir of San Paulo, Brazil. I have been  adopted as his aunt and I am very happy to be the aunt of her two beautiful girls. I met and helped many other people as I could to search for information of a genealogical and I have enriched with their knowledge. Thank Internet!



























giovedì 12 gennaio 2012

La defunta Correa

Narra la leggenda che un giorno lontano un uomo fu costretto ad arruolarsi nell'esercito e così dovette lasciare la moglie in attesa del primo figlio. Passò qualche mese, la donna partorì e stanca di attendere il ritorno del marito, decise di andare a cercarlo per implorare i suoi superiori a lasciarlo tornare a casa per sfamare la famiglia.
Si mise in cammino e attraversò lande desolate senza incontrare nessuno. Stremata, assetata e affamata si accasciò su una piccola collina ai piedi di un albero col suo bimbo attaccato al seno.



 Passò qualche giorno, la donna era ormai morta e su
di lei in cielo volavano avvoltoi. Un passante vide il
volo circolare senza sosta degli avvoltoi che però non si decidevano a scendere e a cibarsi e pensò che forse su quella collina c'era qualcuno in difficoltà ancora vivo. Accorse e con suo grande stupore trovò il bimbo che, malgrado la madre fosse morta, continuava a succhiare il latte dal suo seno.






La Defunta Correa è diventata il simbolo della vita per i viandanti, che l'hanno eletta loro protettrice. Malgrado le richieste da parte dei fedeli che asseriscono di avere ricevuto miracoli e grazie da lei, la Chiesa si è sempre rifiutata di prendere in considerazione la sua santità. Nel santuario che i fedeli le hanno costruito e dedicato si possono vedere tutti i doni per grazia ricevuta che nell'arco dei decenni sono stati qui raccolti.