a me gli occhi

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Miw - la gatta

mercoledì 21 giugno 2023

Le cose che mi mancano

 


Ormai è passato più di un mese da quella notte in cui la mia casa, come quelle di mille altre famiglie è andata sott'acqua. Un mese durante il quale mi sono trasformata in una vagabonda senza fissa dimora. Case dove stare ne ho tre, quella di mio figlio dove sarò ospite ancora per pochi giorni, quella piccola e dispersa in campagna presa fortunosamente in affitto e poi casa mia, quella che se stai al piano terra è un cantiere aperto e se sali di un piano è un mezzo trasloco in atto. 

Sono stati giorni di "recupero" masserizie, nel senso che chi aveva letteralmente pescato dal fango i pezzi della mia vita, i piatti, i bicchieri, le pentole me le ha riportate belle lavate e pulite e io con pazienza le ho radunate e imballate per poi metterle a "riposare" fino a data da destinarsi nella cantina di una parente. Una piccola parte, quello proprio indispensabile invece è stata imballata e portata nella casa di campagna che per, spero, qualche mese soltanto diventerà il mio domicilio.

Ed è facendo questo lavoro che mi è capitato di pensare a quello che invece non c'è più. Piccole cose che mi hanno seguita negli anni in tutti i miei traslochi e che ora chissà dove sono finite a marcire. 

Compro un po' di frutta e automaticamente cerco i crivi di cannucce che mi hanno seguito dalla Calabria dove riporre quella frutta comprata.

Apro un pacco di biscotti o di pasta e cerco le pinzette che servono a tenere ben chiuso il pacco aperto. 

Cerco le bottiglie vuote dove travasare la lattina di olio buono superstite e le devo andare a comprare.

Penso a quei libri antichi che tenevo in sala, a quelle stampe inglesi che avevo ereditato dai miei genitori e che avevano forse più di sessant'anni. 

Penso a tutti i miei "attrezzi" (cacciaviti, pinze, pialle, seghetti) ereditati da mio padre. 

Penso alle porte con i vetri colorati in stile liberty che avevo fatto con tanto amore e che ora posso rivedere solo in fotografia. 

Penso che quando arriverà Natale cercherò l'albero e le decorazioni che tenevo con cura in cantina pronte a rallegrare la sala e che ora stanno decorando il mucchio di rifiuti raccolti in tutta la Faenza allagata.

Dovrò farmene una ragione e cominciare a non pensare più al passato, ma a guardare avanti al futuro, tanto non c'è proprio un'altra soluzione.