Ed eccoci qui di nuovo a festeggiare un anno che se ne è andato ed un nuovo anno che è arrivato.
Ho acceso la TV per ascoltare il notiziario e sullo schermo ho visto passare immagini gioiose di fuochi di artificio da Sidney a New York, da Londra a Hong Kong, da Parigi a...ai missili lanciati sulla povera Ucraina.
Ho ascoltato parole di speranza e auguri per un futuro sereno da parte di politici, prelati e persone comuni e il terribile annuncio di Kim Jong-un che ha dichiarato di aver aumentato il suo potenziale atomico per "proteggersi" dalla Corea del Sud e che per rimarcare il tutto stamattina ha lanciato l'ennesimo razzo nel Mar del Giappone.
Ho visto brindisi fatti da rifugi montani e sentito dell'ennesimo ragazzo ammazzato in Iran perchè protestava contro il regime degli Ayatollah.
Ho sentito spezzoni dell'intervento del nostro Presidente quando pregava i giovani di guidare con prudenza e senza aver bevuto per evitare di aggiungersi alla lunga lista dei giovani morti sulle strade di notte e ho ascoltato l'ennesimo "incidente" causato dai botti che ha privato della mano un bambino di appena 10 anni o quell'altro che ha visto un ragazzo ferito al viso da un proiettile "vagante" sparato per festeggiare il nuovo anno.
Ecco, mi pare di vivere un dejavu: esattamente tutto uguale al solito.
Allora mi chiedo: a cosa serve festeggiare il nuovo anno se poi così nuovo non è?
Credo che a questo punto invece di festeggiare dovremmo impegnarci tutti a cercare di migliorare le cose, facendo in modo di non guardare solo al nostro piccolo orticello, ma spaziare con lo sguardo un pochino al di là del nostro naso. E ricordiamo sempre che ogni nostro piccolo gesto unito a quello degli altri può costruire grandi cose come il volo di quella farfalla che diventa vento di cambiamento se unito al volo di altre farfalle.
Buon 2023 con tanta tanta speranza e buona volontà di fare bene a partire dalle piccole cose.