Quando nel 2008 andammo per la prima volta in Argentina, non ci facemmo sfuggire il viaggio in treno più breve che ci sia, quello sul Tren del Fin del Mundo. Arrivati in aereo da Buenos Aires a Ushuaia avevamo fatto un balzo dal caldo estivo della Capitale al freddo "estivo" della Tierra del Fuego e dopo aver fatto tutte le gite avventurose su gipponi alla scoperta dei boschi e dei laghi l'ultimo pomeriggio prima di ritornare al Nord ci facemmo portare alla Estacion de Fin del Mundo. Questa
ferrovia era stata costruita dai carcerati che soggiornavano nella patrie galere Argentine "al confino" nella Tierra del Fuego. Assassini, ladri, dissidenti hanno portato traversine, le hanno sistemate con le rotaie su questo percorso che dalla città di Ushuaia si snoda verso l'interno dove la natura è selvaggia e avara alla ricerca di alberi da abbattere per ricavare il legname che serviva alla costruzione di Ushuaia, ultimo porto prima dell'Antartide. In due ore di percorso il trenino a vapore (ricostruito sul modello originale) ci ha portato sul ponte Quemado sul fiume Pipo, poi una
poi una breve sosta sul punto panoramico della Cascada de la Macarena dove abbiamo potuto ammirare la ricostruzione delle abitazioni delle antiche popolazioni aborigene gli Indios Yamanà e poi attraverso il Canadon del Toros fino al Parco Nazionale di Tierra del Fuego. Sembra impossibile pensare che degli esseri umani abbiano potuto sopravvivere qui lavorando così duramente e vestiti di stracci con quelle temperature. Visitando poi il Carcere che ora è diventato un museo abbiamo potuto vedere con i nostri occhi le "stufe" che dovevano scaldare le celle e tutto quello che era l'arredo di questa prigione. Ci sono state raccontate storie raccapriccianti di assassini, storie tremende di dissidenti politici "dimenticati" fra queste mura. Direi una visita interessante e molto istruttiva.
Purtroppo il capitolo più cupo è stato quello degli aborigini che vivevano nella Terra del fuoco. Fino a fine '800 vivevano 4 tribù che avevano nella caccia alle foche il loro sostentamento. Sono arrivati argentini e cileni, hanno ucciso uomini e animali indistintamente, hanno cambiato i nomi di laghi e montagne, hanno diviso in due politicamente l'isola e hanno costruito la prigione dove si mandavano assassini e dissidenti politici che erano regolarmente torturati e umiliati. Un caso famoso e quello di Radetzky, un anarchico minorenne che uccise un militare responsabile dell'assassinio di 3.000 contadini negli anni '20. Mi pare che si fece 10 anni di carcere, con una settimana di digiuno e botte nell'aniversario della morte del poliziotto, per poi finire esiliato... Queste e tante altre storie se leggete Felipe Pigna.
RispondiElimina