a me gli occhi

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Miw - la gatta

mercoledì 13 maggio 2015

C'era una volta.....

un paese, il paese degli scontenti. Tutti avevano sempre da protestare, tutti dovevano sempre criticare ciò che facevano gli altri. Se uno qualsiasi dei suoi abitanti proponeva una miglioria c'era sempre qualcuno che diceva no, non va bene così. Tutti erano politici migliori di quelli che governavano, tutti erano economisti migliori di chi gestiva il bene pubblico, tutti erano arbitri migliori di chi stava sul campo col fischietto. Se qualcuno si prendeva la briga di dare una mano a chi affogava, c'era sempre chi diceva che quando lui rischiava di affogare (nella vasca da bagno) nessuno gli aveva porto una mano. Non parliamo poi di seguire le leggi, quelle erano sempre gli altri che le dovevano seguire, che dovevano sottostare alle regole lui poteva farne a meno, lui era un'altra cosa. Il governante di turno era naturalmente il capro espiatorio di tutti i mali e in quel caso si sprecavano i "se fossi stato io a decidere avrei fatto meglio". Se succedeva qualcosa e il protagonista era uno che veniva da fuori ecco che si cominciava a criticare come era stata gestita la cosa o si sentenziava che tutti quelli che venivano da fuori erano ladri, delinquenti, ma se il protagonista era uno del paese allora la sentenza era....se fosse stato uno di fuori gli avrebbero fatto ponti d'oro invece che fargli la multa. Insomma in quel paese erano proprio tutti scontenti. Finché un giorno tutto ma proprio tutto cominciò ad andare a catafascio e il paese non più protetto diventò facile preda di chi della scontentezza degli altri fece la contentezza sua.

Stretta è la foglia, larga la via, dite la vostra che ho detto la mia.

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