Il "gioco" della roulette russa tutto è meno che un gioco. Si mette un proiettile nel tamburo, un solo proiettile, poi si fa girare il tamburo e puntandosi la canna della pistola alla tempia si preme il grilletto. Quanti fori ci sono in un tamburo di una pistola? 5/6/8? ecco chi preme il grilletto sa di avere 1 probabilità su 5/6/8 di suicidarsi.
Gioco stupido, vero?
Eppure molti gestori, amministratori di autostrade, ingegneri addetti alla manutenzione di veicoli su cui viaggiano molte persone insieme, molti, troppi, "risparmiano" sulla manutenzione e alla fine quel tamburo che gira con un colpo solo, quel colpo lo spara e molti innocenti ci lasciano la vita.
Ricordo ancora il Disastro del Vajont avvenuto il 9 ottobre 1963 quando una frana fece esondare la diga e l'intero paese di Longarone fu travolto causando la morte di oltre 2000 persone. Eppure chi fece gli studi per costruire quella diga sapeva che una diga in quel posto era forse l'unica cosa da non costruire mai, ma le "esigenze" politiche fecero mettere da parte ogni precauzione. Le cause? La costruzione di una diga in una zona poco predisposta a livello idrogeologico a ospitare un lago artificiale, la stretta vicinanza con il Monte Toc, che in Friulano vuol dire Marcio, Sfatto, soggetto a frane.
Tra le varie tragedie ferroviarie accadute in Italia voglio ricordare questa del 3 aprile 1989, quando nella stazione di San Severo (Bari) il treno 12472 proveniente da Bari, deragliava, entrava nella stazione e distruggeva la parte sud del fabbricato, mettendo fine alla sua folle corsa in prossimità del piazzale antistante mietendo 8 vittime.
Le cause? La velocità troppo elevata del treno in prossimità di una curva antistante l'entrata in stazione.
Tra le tante cause di morti causate dall'uomo e dalla sua "faciloneria" e "menefreghismo" ci sono le frane, tutte quelle frane che hanno devastato e ucciso. Tra queste voglio citare quella che colpì una vasta zona della Campania.
Arriviamo al 5/6 maggio 1998: alluvione di Sarno e Quindici che coinvolse le aree urbane di Sarno, Quindici, Siano, Braciliano e San Felice a Cancello causando la morte di 160 persone.
Le cause? L'abbandono di colture a radice profonda che "tenevano il terreno". Terreno composto praticamente da due strati sovrapposti, il più profondo composto da rocce calcaree stabili, il secondo (sopra) costituito da vari straterelli di piroclasti (provenienti cioè dalle eruzioni del Vesuvio) maggiormente sciolti e incoerenti. Le abbondanti piogge - in 72 ore caddero quasi 300 ml di pioggia) causarono lo scivolamento della parte superficiale del Pizzo d'Alvano causando la prima delle tante frane che poi si abbatterono sui paesi sopra citati.
E arriviamo al quel fatidico 14 agosto del 2018 quando il Ponte Morandi crollò portandosi con sé la vita di 43 persone e facendo allontanare dalla loro casa 566 persone. Le cause le conosciamo tutti: manutenzione completamente ASSENTE per non "spendere soldi che potevano entrare invece in altre tasche".
L'altro giorno l'ultimo disastro si è aggiunto a questa lunga lista di disastri: Strage Funivia Stresa-Mottarone. Si è preferito disinserire il freno automatico (che non funzionava bene) di quella cabina della funivia per non dover rinunciare a qualche viaggio in più appesi ad una fune di acciaio. Quella fune si è spezzata, quella cabina si è schiantata contro un palo, uccidendo 14 persone tra cui molti giovani che avrebbero avuto tutta una vita davanti.
Tutte quelle persone che erano responsabili di quello che è accaduto hanno giocato alla Roulette Russa con le vite degli altri, con cinismo, con grande menefreghismo, con assoluta mancanza di deontologia professionale. Non deve esserci perdono per loro.
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