a me gli occhi

a me gli occhi
Miw - la gatta

domenica 15 aprile 2012

MIW e i dolci di Natale

Lo so, lo so Natale è passato da un pezzo, ma poco fa leggendo un intervento su Face-book sul fatto che i gatti amino i dolci, mi è tornato in mente questo episodio molto divertente (almeno per me) di un natale di parecchi anni fa.
Come tutti gli anni, prima di Natale mi metto in cucina e produco in modo pressocchè industriale i dolci tipici calabresi (chjnuille, bucconotti, scalille, ciccioli) che per tradizione di quella terra vengono poi distribuiti ai vicini di casa, ai parenti e agli amici come augurio di buone feste. Calabrese? No, non sono calabrese, sono veneta, ma avendone sposato uno e vivendo lontani dalla sua terra ho cercato di mantenere vive le sue tradizioni, che per altro piacciono anche a me.
Allora vivevamo a Faenza, in viale Baccarini - il viale della stazione- in una casa molto grande di tre piani. Noi stavamo al piano rialzato e sopra di noi vivevano altre due famiglie. La famiglia che stava proprio al piano sopra il nostro, ogni tanto ci faceva arrabbiare per via dei tacchi delle figlie portati anche oltre la  mezzanotte con passo pesante o dei pattini a rotelle o il pallone che ci rombavano sulla testa quando arrivavano i nipotini. Malgrado ciò cercavo di mantenere dei buoni rapporti di vicinato e così anche per loro avevo predisposto un bel vassoio pieno di dolci fatti da me.
Tutti i vassoi erano in bella vista sparsi in sala sul tavolo e sul pianoforte (circa una quindicina) pronti per essere confezionati con il cellofan e i classici nastrini rossi. Chiaramente a  Miw, la nostra gatta, era proibito entrare in sala anche perché lì dentro avevo tutte le mie belle piante che sembravano una piccola giungla verde dove lei appena poteva ci si infilava dentro con i risultati che ben potete immaginare.
Dicevamo, avevo portato in sala gli ultimi due vassoi e per non scordarmi nessuno avevo scritto dei bigliettini col nome dei destinatari su ogni vassoio. Chiudo la porta della sala, spengo le luci e me ne vado a dormire.
L'indomani mattina vado in cucina per farmi il caffè e mi guardo intorno......ma dov'è Miw? strano che non sia ancora venuta a strusciarsi addosso per darmi il buon giorno e reclamare la colazione. La chiamo, la richiamo, comincio a cercarla in tutta casa, guardo sotto i letti, scendo perfino in garage, ma niente....poi.....un'illuminazione! Apro la porta della sala ed eccola lì, acciambellata sul divano di pelle che mi guarda con una cert'aria offesa, come a dire....beh? perchè mi hai chiusa qui dentro tutta la notte? Mi guardo intorno e pare che tutto sia in ordine.....tutto? beh proprio tutto no! c'è un vassoio, uno solo, dove lo zucchero al velo sui dolci è misteriosamente sparito! Indovinate a chi dovevo dare quel vassoio? proprio ai vicini del piano di sopra! Beh, e adesso? Adesso niente.....nuova spolverata di zucchero al velo e basta. Come disse mia figlia....loro ci rompono i timpani coi tacchi e i pattini a rotelle e noi gli facciamo gli auguri personali di Miw!

domenica 1 aprile 2012

I TRASLOCHI

Se c'è una cosa che nella mia vita non è proprio mancata ebbene quella cosa sono i traslochi. Ho perso il conto di quanti ne ho fatti da una parte all'altra d'Italia, o nella stessa città, ma quello che ricorderò sempre con un senso di angoscia è quello che da Vimodrone (MI) mi ha portato a Codroipo (UD). Tanto per cominciare ero incinta di Chiara e Francesco aveva 4 anni. Mio marito già da sei mesi lavorava là e faceva avanti e indietro dall'Azienda vinicola dove era il direttore vendite e casa a Vimodrone. Allora io ancora lavoravo all'Agip Mineraria e mi dovevo arrangiare a fare praticamente tutto da sola. Mi sono impacchettata casa, mentre mio marito aspettava che l'occupante della villetta (l'altro dirigente dell'Azienda) facesse a sua volta il trasloco nella casa che si era costruito. Tutto era stato programmato: lui avrebbe lasciato la casa libera ai primi di maggio, per darci la possibilità di far ripulire e tinteggiare la casa prima del mio arrivo con pancia, figlio e mobili al seguito a metà di giugno. Io intanto facevo pacchi su pacchi. Arriva la fatidica data: il traslocatore arriva, prende in consegna le chiavi e carica tutto sul camion, io intanto con il figlio in una mano e l'argenteria chiusa in una pesantissima borsa nell'altra, vado a prendermi il treno per Latisana dove mio marito ci verrà a prendere in stazione. Arriviamo a Latisana e ad attendermi trovo un marito incavolato perché la casa è stata svuotata solo il giorno prima e così gli imbianchini avevano potuto cominciare i lavori solo quella mattina. Andiamo in albergo e scopriamo che il ristorante dello stesso è chiuso per ferie del cuoco. Ci arrangiamo. L'indomani arrivano i traslocatori e naturalmente l'unica stanza finita, ma ancora fresca di pittura è la camera da letto: pazienza, almeno quella la facciamo rimontare.........che illusione! Gli armadi non ci stanno in altezza, perché chi doveva prendere le misure pavimento/soffitto l'ha fatto solo da un lato della stanza e non si è accorto che la stessa era più bassa nell'altro angolo. Facciamo scaricare tutti i mobili e gli scatoloni nel garage, che meno male è grande, molto grande. Ma come si può fare? Imbianchini in casa, mobili in garage, albergo senza cucina e......figlio con 40° di febbre.....già ci mancava anche quella. Prendiamo una decisione pazza: andiamo a casa, un collaboratore ci presta un fornello da campeggio che piazzo nel bagno (tra i calcinacci) metto il figlio nel lettone e prego che non succeda altro. Chiamo il mobiliere che ci doveva montare la cucina e la cameretta per il bimbo e gli faccio portare via i miei armadi da accorciare di ben 7 cm. Preparo un brodo di pollo per il bimbo con la febbre e noi adulti ci nutriamo di panini, che per una al sesto mese di gravidanza non è il massimo. Come Dio volle, gli imbianchini finirono, la cameretta nuova del pargolo venne montata e la domenica mattina due angeli di 1.90 ( i ragazzi friulani sono tutti dei marcantoni) ci vengono a montare la cucina dicendomi: Signora mica potevamo permettere che nelle sue condizioni potesse mangiare sempre panini: le giuriamo che per mezzogiorno lei si potrà fare una bella pastasciutta e una bistecca! E così è stato.