Il tempo vola. E' già passato un anno da quando è nata la mia meravigliosa nipotina. Un anno di piccole conquiste quotidiane, di sorrisi, di faccine buffe, di pernacchiette, di baci dati all'aria, di corse a gattoni sotto il lettone e sotto i tavoli, di piccoli primi passi fatti spingendo la sua "bruuuummmmmm". Un anno di cambi pannolino e di culetti all'aria, di calzine tolte e rimesse, di passeggiate spingendo il passeggino, di biscottini sgranocchiati e impiastricciati sulle tutine, di pappe, di biberon, di oggetti e giochini buttati a terra e di torri fatte con i cilindri colorati prontamente fatte cadere.
Un anno di passeggiate in corridoio cullando e cantando canzoncine stupide per farla addormentare.
Un anno meraviglioso. Buon Primo compleanno Federica.
certo che matta sono matta: mettersi alla mia età a fare un blog, che quasi quasi non so neppure che vuol dire la parola Blog. Ma io ci provo: sono o non sono veronese? e i veronesi si sa...son tutti matti! Magari sarà la volta buona che metterò nero su bianco i ricordi, le esperienze fatte. Chissà? Incrocio le dita!
sabato 22 febbraio 2014
martedì 18 febbraio 2014
Contrattazioni......indiane
Durante il mio viaggio in India ho dovuto contrastare il fatto di essere donna e di dover essere solo io a contrattare gli acquisti visto che mio marito non sa parlare inglese.
Per gli usi e costumi di quel paese, le donne non hanno voce e soprattutto non vengono prese in considerazione. Ad esempio quando arrivavamo in un hotel per alloggiarvi, i portieri (se così vogliamo chiamarli) che stavano davanti alla porta d'entrata con le loro bellissime uniformi, si precipitavano ad aprire la portiera della macchina a mio marito, mentre io me la dovevo aprire da sola, oppure quando eravamo al ristorante, prima servivano mio marito e poi me. Naturalmente si scandalizzavano del fatto che fossi io a chiedere il conto e a pagare, perchè per loro era inconcepibile dover trattare con una donna e lo facevano proprio di malavoglia.
Un giorno dopo aver fatto tutte le visite di dovere nei vari punti interessanti da vedere, ci siamo fatti accompagnare dalla guida che avevamo assunto per quel giorno, da un artigiano argentiere per acquistare dei monili in argento da portare poi come regali ai nostri cari.
Entriamo in una casa all'apparenza buia e povera e ci fanno accomodare in un grande locale dove su un enorme tappeto vediamo una montagna di monili finemente cesellati. A mio marito viene offerta una comoda poltrona e a me uno sgabello, poi del te alla menta e rivolgendosi sempre a mio marito cominciano a sciorinare collane, bracciali, orecchini. Naturalmente mio marito si rivolge a me e fa capire ai nostri ospiti che è con me che devono trattare. Aveste visto le loro facce! Loro malgrado cominciano a farmi vedere gli oggetti e io scelgo. Poi pesano il tutto e sparano una cifra: 400 euro! Io li guardo e dico NO! e ribatto 50 euro....la trattativa va avanti, io non cedo e aumento solo di pochi euro per volta mentre loro cominciano a scendere di prezzo, fermandosi a 200 euro. Faccio la faccia disgustata e faccio la mossa di alzarmi e andare via. Loro continuano a guardare mio marito con una espressione del tipo......ma tu che ci stai a fare? permetti a questa femmina di decidere? Mio marito se la godeva un mondo e faceva fatica a stare serio. Alla fine li guardo e dico "101 euro ...with good luck" e chiudo la trattativa. Hanno dovuto cedere e sapete perchè? Perchè per loro una cifra che inizia e finisce con il numero 1 porta fortuna e non si può contestare.
Naturalmente questa cosa dell'uno me la aveva spiegata molto bene il nostro autista Mahendra chiedendomi di non dire assolutamente a nessuno che me la aveva rivelata lui!
Per gli usi e costumi di quel paese, le donne non hanno voce e soprattutto non vengono prese in considerazione. Ad esempio quando arrivavamo in un hotel per alloggiarvi, i portieri (se così vogliamo chiamarli) che stavano davanti alla porta d'entrata con le loro bellissime uniformi, si precipitavano ad aprire la portiera della macchina a mio marito, mentre io me la dovevo aprire da sola, oppure quando eravamo al ristorante, prima servivano mio marito e poi me. Naturalmente si scandalizzavano del fatto che fossi io a chiedere il conto e a pagare, perchè per loro era inconcepibile dover trattare con una donna e lo facevano proprio di malavoglia.
Un giorno dopo aver fatto tutte le visite di dovere nei vari punti interessanti da vedere, ci siamo fatti accompagnare dalla guida che avevamo assunto per quel giorno, da un artigiano argentiere per acquistare dei monili in argento da portare poi come regali ai nostri cari.
Entriamo in una casa all'apparenza buia e povera e ci fanno accomodare in un grande locale dove su un enorme tappeto vediamo una montagna di monili finemente cesellati. A mio marito viene offerta una comoda poltrona e a me uno sgabello, poi del te alla menta e rivolgendosi sempre a mio marito cominciano a sciorinare collane, bracciali, orecchini. Naturalmente mio marito si rivolge a me e fa capire ai nostri ospiti che è con me che devono trattare. Aveste visto le loro facce! Loro malgrado cominciano a farmi vedere gli oggetti e io scelgo. Poi pesano il tutto e sparano una cifra: 400 euro! Io li guardo e dico NO! e ribatto 50 euro....la trattativa va avanti, io non cedo e aumento solo di pochi euro per volta mentre loro cominciano a scendere di prezzo, fermandosi a 200 euro. Faccio la faccia disgustata e faccio la mossa di alzarmi e andare via. Loro continuano a guardare mio marito con una espressione del tipo......ma tu che ci stai a fare? permetti a questa femmina di decidere? Mio marito se la godeva un mondo e faceva fatica a stare serio. Alla fine li guardo e dico "101 euro ...with good luck" e chiudo la trattativa. Hanno dovuto cedere e sapete perchè? Perchè per loro una cifra che inizia e finisce con il numero 1 porta fortuna e non si può contestare.
Naturalmente questa cosa dell'uno me la aveva spiegata molto bene il nostro autista Mahendra chiedendomi di non dire assolutamente a nessuno che me la aveva rivelata lui!
giovedì 6 febbraio 2014
La sedia a dondolo
Era la fine del 1976 e io e mio marito ci eravamo appena trasferiti da Milano a Vimodrone in un appartamento inserito in una palazzina che con altre 33 costituivano il Quartiere Mediolanum. Io ero già in maternità, aspettavo il mio primo figlio e avevo fatto quel trasloco col pancione. La nostra nuova casa era più grande della precedente e avevamo anche la camera per il pupo. Naturalmente il nostro arredamento era ridotto all'essenziale perchè soldini per arredare come avremmo voluto ce ne erano pochini.
Nello stesso Quartiere si erano trasferiti qualche mese prima di noi una coppia con figli che avevano abitato nella stessa casa dei miei genitori e ogni tanto ci incontravamo a fare due chiacchiere.
Una sera ci avevano invitato a prendere un caffè da loro e noi mentre arrivavamo al loro portone avevamo notato che sul balcone avevano messo, tutto imballato nella plastica, un dondolo di legno.
Saliti da loro ci mettiamo a chiacchierare del più e del meno. Se non ricordo male il nome, Francesca mi dice che deve fare ancora un sacco di spesucce come ad esempio prendere un servizio da caffè che stia bene anche come colore con la nuova cucina. Io allora le dico: "senti tra i regali di nozze che ho ricevuto, ho un servizio di caffè che fa il caso tuo, io non lo uso perché me ne hanno regalato ben tre di servizi, che ne dici lo vuoi?". Poi cambiando argomento le chiedo...." ma quel bel dondolo che hai sul balcone non ti si rovina lasciato fuori con tutto questo umido?" e lei: " che ci vuoi fare, non sappiamo proprio dove metterlo!" e io:" beh io lo so! nella stanza del bimbo a casa mia! " E fu così che avvenne il baratto: un dondolo contro un servizio completo da caffè.
Su quel dondolo ho passato ore a ninnare i miei figli ed ora è di grande aiuto alla mia schiena quando devo far addormentare mia nipote.
domenica 2 febbraio 2014
Una gita in.....cammello!
Il viaggio che con mio marito abbiamo fatto in India nel 2007 ci ha portato a fare esperienze nuove come cavalcare il cammello per recarci nel Deserto del Thar nella parte più a nord del Rajasthan ai confini del Pakistan.
Non era la prima volta che montavo su un cammello, già l'avevo fatto in Egitto, ma questa gita alla scoperta del deserto, delle sue dune e della vita che comunque esiste nella sabbia è stata più lunga e impegnativa. ogni turista saliva su un cammello che insieme a lui avrebbe portato in groppa anche chi l'avrebbe "guidato". Dietro di me a reggere le redini c'era un ragazzino perché io ero una donna e come tale
era disdicevole che fosse portata sullo stesso cammello da un uomo adulto, mentre mio marito aveva come guida un indiano adulto il quale chiese a mio marito quanti anni avesse e saputa l'età gli fece capire che era la stessa di quella di suo padre e che perciò era......vecchio! Così, visto che era "vecchio" (all'epoca non aveva ancora 60 anni) gli massaggiò per tutto il tragitto le spalle e la schiena. In effetti in India una persona della nostra età era veramente vecchia, dimostrava decisamente molti più anni di noi, come la mamma della nostra guida e autista, Mahendra che incontrai nel loro villaggio: aveva un anno meno di me ma ne dimostrava trenta di più.
La vita difficile e il lavoro pesante a cui sono sottoposte
soprattutto le donne, le fa invecchiare precocemente.
Quel giorno purtroppo tirava vento, che alzava la sabbia con raffiche improvvise facendoci un peeling naturale sulle parti di pelle scoperte. Anche il famoso tramonto nel deserto che era la meta finale di quella gita non è stato bello come nelle previsioni perché il sole era offuscato dalla sabbia che volava.
E' stata comunque un'esperienza interessante e cavalcare un cammello è tutto sommato facile e divertente: l'unica controindicazione è per chi soffre di mal di mare.....il dondolio c'è e si sente!
le dune
Turisti in attesa del calar del sole
tramonto
la vita animale del deserto si nasconde tra la sabbia
Non era la prima volta che montavo su un cammello, già l'avevo fatto in Egitto, ma questa gita alla scoperta del deserto, delle sue dune e della vita che comunque esiste nella sabbia è stata più lunga e impegnativa. ogni turista saliva su un cammello che insieme a lui avrebbe portato in groppa anche chi l'avrebbe "guidato". Dietro di me a reggere le redini c'era un ragazzino perché io ero una donna e come tale
era disdicevole che fosse portata sullo stesso cammello da un uomo adulto, mentre mio marito aveva come guida un indiano adulto il quale chiese a mio marito quanti anni avesse e saputa l'età gli fece capire che era la stessa di quella di suo padre e che perciò era......vecchio! Così, visto che era "vecchio" (all'epoca non aveva ancora 60 anni) gli massaggiò per tutto il tragitto le spalle e la schiena. In effetti in India una persona della nostra età era veramente vecchia, dimostrava decisamente molti più anni di noi, come la mamma della nostra guida e autista, Mahendra che incontrai nel loro villaggio: aveva un anno meno di me ma ne dimostrava trenta di più.
La vita difficile e il lavoro pesante a cui sono sottoposte
soprattutto le donne, le fa invecchiare precocemente.
Quel giorno purtroppo tirava vento, che alzava la sabbia con raffiche improvvise facendoci un peeling naturale sulle parti di pelle scoperte. Anche il famoso tramonto nel deserto che era la meta finale di quella gita non è stato bello come nelle previsioni perché il sole era offuscato dalla sabbia che volava.
E' stata comunque un'esperienza interessante e cavalcare un cammello è tutto sommato facile e divertente: l'unica controindicazione è per chi soffre di mal di mare.....il dondolio c'è e si sente!
le dune
Turisti in attesa del calar del sole
tramonto
la vita animale del deserto si nasconde tra la sabbia
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