a me gli occhi

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Miw - la gatta

giovedì 6 febbraio 2014

La sedia a dondolo



Era la fine del 1976 e io e mio marito ci eravamo appena trasferiti da Milano a Vimodrone in un appartamento inserito in una palazzina che con altre 33 costituivano il Quartiere Mediolanum. Io ero già in maternità, aspettavo il mio primo figlio e avevo fatto quel trasloco col pancione. La nostra nuova casa era più grande della precedente e avevamo anche la camera per il pupo. Naturalmente il nostro arredamento era ridotto all'essenziale perchè soldini per arredare come avremmo voluto ce ne erano pochini.
Nello stesso Quartiere si erano trasferiti qualche mese prima di noi una coppia con figli che avevano abitato nella stessa casa dei miei genitori e ogni tanto ci incontravamo a fare due chiacchiere.
Una sera ci avevano invitato a prendere un caffè da loro e noi mentre arrivavamo al loro portone avevamo notato che sul balcone avevano messo, tutto imballato nella plastica, un dondolo di legno.
Saliti da loro ci mettiamo a chiacchierare del più e del meno. Se non ricordo male il nome, Francesca mi dice che deve fare ancora un sacco di spesucce come ad esempio prendere un servizio da caffè che stia bene anche come colore con la nuova cucina. Io allora le dico: "senti tra i regali di nozze che ho ricevuto, ho un servizio di caffè che fa il caso tuo, io non lo uso perché me ne hanno regalato ben tre di servizi, che ne dici lo vuoi?". Poi cambiando argomento le chiedo...." ma quel bel dondolo che hai sul balcone non ti si rovina lasciato fuori con tutto questo umido?" e lei: " che ci vuoi fare, non sappiamo proprio dove metterlo!" e io:" beh io lo so! nella stanza del bimbo a casa mia! " E fu così che avvenne il baratto: un dondolo contro un servizio completo da caffè.
Su quel dondolo ho passato ore a ninnare i miei figli ed ora è di grande aiuto alla mia schiena quando devo far addormentare mia nipote.


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