Ormai è iniziato dicembre e con esso inizia il periodo che segna il Natale. Ricordo quand'ero bambina con quanta emozione aspettavo questo giorno, cercavo di essere brava perché altrimenti non sarebbe arrivato Babbo Natale con i suoi doni, scrivevo la letterina a Gesù Bambino facendo promesse di comportarmi sempre bene e chiedendo timidamente se poteva portarmi una bambola e non mi azzardavo a chiedere di più perché sapevo che c'erano tanti altri bambini da accontentare non solo io. Con mia madre questo periodo di attesa era occupato a cercare in campagna il muschio vero per fare il Presepe e si facevano i conti per vedere se avremmo avuto abbastanza denaro per comprare un piccolo abete da ornare con le palline di vetro soffiato e le candeline (allora le lucette da attaccare alla corrente non c'erano). Poi si passava a preparare lo spazio per l'albero e il Presepe e io mi divertivo a mettere tutte le statuine dei pastori e le pecorelle. A scuola la maestra ci faceva scrivere, prima in brutta copia e poi in bella, una letterina per i nostri genitori che avremmo messo sotto l'albero all'ultimo momento per non farla leggere prima del dovuto ai destinatari. La vigilia di Natale la mia padrona di casa, che abitava sopra di noi, verso le nove di sera zitta zitta si metteva sulle scale e suonava una campanella: quel dolce tintinnio era l'avviso che noi bambini dovevamo andare a nanna altrimenti non sarebbero arrivati i doni. Che magia, poi, al mattino prestissimo aprire gli occhi e correre in sala per scoprire che i doni erano più numerosi di ciò che avevo richiesto e che c'erano anche dei pacchettini per papà e mamma e io tutta eccitata andavo di corsa a portarli ai miei genitori che ancora dormivano. "Mamma, mamma guarda cosa ti ha portato Babbo Natale!!" "Papà, papà c'è un regalo anche per te!" e i loro visi sorpresi mi riempivano di allegria.
Poi verso gli otto anni questo mondo magico crollò a causa di una pallina che mi era caduta sotto il divano mentre giocavo: sotto quel divano scoprii tutti i regali di Natale. Grande fu la mia delusione nello scoprire che Babbo Natale erano i miei genitori, ma non lo dissi, lasciai passare tutto il periodo dell'avvento e arrivare il fatidico giorno. Solo allora dissi ai miei genitori che avevo capito chi portava i doni e li abbracciai forte. Quel giorno cominciai a diventare grande.
certo che matta sono matta: mettersi alla mia età a fare un blog, che quasi quasi non so neppure che vuol dire la parola Blog. Ma io ci provo: sono o non sono veronese? e i veronesi si sa...son tutti matti! Magari sarà la volta buona che metterò nero su bianco i ricordi, le esperienze fatte. Chissà? Incrocio le dita!
mercoledì 2 dicembre 2015
sabato 7 novembre 2015
EXPO
Anche io, come ventuno milioni di visitatori sono andata all'EXPO e come tutti loro mi sono fatta qualche ora di code. Credo che per poter visitare veramente bene tutti i padiglioni, almeno quelli più interessanti, ci sarebbero voluti più giorni, viste le code che c'erano. Noi abbiamo cominciato col farne una di più di un'ora solo per passare i tornelli e i controlli all'entrata e di gente ce ne era veramente tanta, più di quella che ci si sarebbe aspettati alla fine di ottobre.
Abbiamo così deciso di visitare i padiglioni meno importanti, quelli per intenderci dove si entrava e usciva in tempi relativamente brevi.
Abbiamo così visitato l'Irlanda il Ghana le Isole del Pacifico delle quali non conoscevo neppure l'esistenza. Uno dei padiglioni che più mi è piaciuto è stato quello del Nepal dove la statua di Budda era circondata da un tappeto spesso di monetine lasciate dai visitatori quale contributo alla ripresa di questo Paese dopo il grande terremoto che ha distrutto tutto. Guardando i visi di chi mi precedeva potevo leggere la commozione per questa terra così martoriata dagli eventi tellurici.
Anche il padiglione della Francia è stato interessante soprattutto la parte esterna dove il percorso di passaggio per l'entrata era un orto ricco di ogni tipo di verdura e veniva voglia di allungare un braccio e raccogliere i peperoni o i pomodori.
Alla fine abbiamo fatto l'unica e vera coda di più di un'ora e mezza per visitare il Padiglione Zero, che da solo valeva la pena del pagamento del biglietto di entrata. La storia del cibo, del baratto e delle attività agricole ambientate nel medioevo ci hanno fatto capire l'importanza dello scambio di generi alimentari tra contadini e pescatori.
Mi spiace veramente di non essere riuscita a visitare almeno il Padiglione Italia, ma il tempo è tiranno e presto si è avvicinata l'ora del rientro in treno. E' comunque stata una esperienza interessante che rimarrà tra i miei ricordi. Chissà se sarò ancora viva e in grado di visitare il prossimo EXPO, ma credo che già averne visto uno, anche se in minima parte sia un evento per la vita di ognuno di noi.
Abbiamo così deciso di visitare i padiglioni meno importanti, quelli per intenderci dove si entrava e usciva in tempi relativamente brevi.
Abbiamo così visitato l'Irlanda il Ghana le Isole del Pacifico delle quali non conoscevo neppure l'esistenza. Uno dei padiglioni che più mi è piaciuto è stato quello del Nepal dove la statua di Budda era circondata da un tappeto spesso di monetine lasciate dai visitatori quale contributo alla ripresa di questo Paese dopo il grande terremoto che ha distrutto tutto. Guardando i visi di chi mi precedeva potevo leggere la commozione per questa terra così martoriata dagli eventi tellurici.
Anche il padiglione della Francia è stato interessante soprattutto la parte esterna dove il percorso di passaggio per l'entrata era un orto ricco di ogni tipo di verdura e veniva voglia di allungare un braccio e raccogliere i peperoni o i pomodori.
Alla fine abbiamo fatto l'unica e vera coda di più di un'ora e mezza per visitare il Padiglione Zero, che da solo valeva la pena del pagamento del biglietto di entrata. La storia del cibo, del baratto e delle attività agricole ambientate nel medioevo ci hanno fatto capire l'importanza dello scambio di generi alimentari tra contadini e pescatori.
Mi spiace veramente di non essere riuscita a visitare almeno il Padiglione Italia, ma il tempo è tiranno e presto si è avvicinata l'ora del rientro in treno. E' comunque stata una esperienza interessante che rimarrà tra i miei ricordi. Chissà se sarò ancora viva e in grado di visitare il prossimo EXPO, ma credo che già averne visto uno, anche se in minima parte sia un evento per la vita di ognuno di noi.
domenica 6 settembre 2015
Un tuffo nel passato
Sono decisamente, irrecuperabilmente MATTA!!!! Oggi mi è venuto uno di quei "momenti ricordo" che mi ha fatto ripensare a Villasanta il paesello dove ho trascorso la mia infanzia e allora usando Street View mi sono andata a cercare la via e la casa dove avevo abitato tra il 1949 e il 1957: la casa c'era ancora uguale ad allora ma le strade e tutto il contorno era completamente diverso da come lo ricordavo. Non c'è più la Roggia dove noi da bambini facevamo navigare le barchette di legno che ci costruivamo da soli con gli avanzi della fabbrica di telai dei genitori dei miei compagni di giochi......è stata coperta ed è diventata una strada. Non ci sono più i grandi prati davanti e dietro la casa, ora ci sono parcheggi e costruzioni. Non c'è più l'Osteria che era all'angolo della via. Ci sono palazzi enormi. Anche le strade sono cambiate, quella che una volta era l'arteria principale che tagliava in due il paese ora è diventata una strada interna a uso dei soli residenti, mentre il traffico corre su una tangenziale.
Mi sono sentita persa e ho cominciato a pensare a coloro che erano i miei compagni di giochi, Mariella, Fausto, Giovanni e Massimiliano, e a chiedermi se stessero bene e cosa avessero combinato nella vita. Fatta una piccola ricerca con internet ho trovato il numero di telefono del più giovane di loro, Massimiliano, e preso il coraggio a quattro mani ho composto il numero. Mi ha risposto una gentile signora, la moglie di Massimiliano, che dopo un comprensibile momento di smarrimento, quando le ho spiegato chi ero, si è messa a chiacchierare volentieri con me. Ho rispolverato un sacco di ricordi di allora, della nostra infanzia e sono stata contenta di sapere che stanno tutti bene e che sono diventati nonni. Questa sera Giovanni e suo fratello Massimiliano si troveranno a cena insieme e ho detto a Camilla, la moglie di M., di abbracciarli e baciarli da parte mia e chiedere loro se si ricordano di Maria Luisa. Spero di non essere stata cancellata dalla loro memoria e che mi ritelefonino, ora il mio numero lo hanno! Bel tuffo nel passato, non so se quello che mi inumidisce gli occhi sono lacrime trattenute o spruzzi dell'onda del tempo.
Mi sono sentita persa e ho cominciato a pensare a coloro che erano i miei compagni di giochi, Mariella, Fausto, Giovanni e Massimiliano, e a chiedermi se stessero bene e cosa avessero combinato nella vita. Fatta una piccola ricerca con internet ho trovato il numero di telefono del più giovane di loro, Massimiliano, e preso il coraggio a quattro mani ho composto il numero. Mi ha risposto una gentile signora, la moglie di Massimiliano, che dopo un comprensibile momento di smarrimento, quando le ho spiegato chi ero, si è messa a chiacchierare volentieri con me. Ho rispolverato un sacco di ricordi di allora, della nostra infanzia e sono stata contenta di sapere che stanno tutti bene e che sono diventati nonni. Questa sera Giovanni e suo fratello Massimiliano si troveranno a cena insieme e ho detto a Camilla, la moglie di M., di abbracciarli e baciarli da parte mia e chiedere loro se si ricordano di Maria Luisa. Spero di non essere stata cancellata dalla loro memoria e che mi ritelefonino, ora il mio numero lo hanno! Bel tuffo nel passato, non so se quello che mi inumidisce gli occhi sono lacrime trattenute o spruzzi dell'onda del tempo.
giovedì 3 settembre 2015
Ninna nanna di morte: Bang...bang.....Bum.....Bum
Non sono le braccia della tua mamma che ti stanno cullando, non sono le braccia del tuo papà. Sono le onde del mare che ti hanno avvolto e la ninna nanna te la hanno sussurrata mentre i tuoi occhi si chiudevano stanchi.
Non sono i giochi che ti hanno portato su quella spiaggia, non secchiello e paletta che ti hanno invitato a giocare con la sabbia, ma la cattiveria di uomini che hanno venduto, per puro profitto, le armi che ti hanno costretto a fuggire dalla tua casa. Dormi ora piccolo, che il tuo sonno sia lieve come ali di farfalla. Dormi ora piccolo che a tenerti compagnia ci saranno aliti di vento dolci come carezze, le carezze che vorremmo farti e non ti possiamo fare. Disegno di https://www.facebook.com/pages/_Altrove_/509258515757160?fref=photo
Da Wikipedia:
La seguente lista di produttori d'armi moderni presenta le compagnie produttrici maggiori di armi e munizioni. Le aziende sono scritte con il loro nome principale, seguita dalla forma accorciata, o acronimo comune, tra parentesi. Infine vi è lo stato in cui è basata l'azienda.
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