a me gli occhi

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Miw - la gatta

martedì 3 marzo 2015

Viaggiare in treno.....che emozione!

Sono nata subito dopo la guerra e i mezzi di trasporto non erano molti. Chi si doveva spostare da una città all'altra difficilmente possedeva un'automobile,  doveva prendere il treno Treni scomodi con sedili di legno (la famosa terza classe dove si pagava di meno), oppure con dei sedili "imbottiti" che erano più duri di quelli di legno.
Nei primi anni '50 il viaggio che con mia madre facevo almeno due volte l'anno era Milano - Verona, per poter andare a trovare la famiglia di mia madre, nonni e zii che colà vivevano. Per me prendere il treno rappresentava sempre un'avventura, ero sempre elettrizzata al pensiero di salire quei gradini alti che dal marciapiede mi avrebbero permesso di arrivare allo scompartimento, di cercare il posto e farci aiutare da qualche forzuto a posare la nostra valigetta sopra la rete posta in alto sopra i sedili. Il viaggio durava delle ore, tre o quattro, anche se noi prendevamo il diretto che fermava solo in pochissime stazioni. Poi si arrivava alla stazione di Verona dove trovavamo zio Piero (fratello di mia madre) ad attenderci. Intorno ai primi anni '60 feci lo stesso tragitto da sola per la prima volta. Accompagnata in stazione Centrale a Milano dal mio papà e prelevata alla stazione di Porta Nuova a Verona dallo zio, avevo assaporato quel mio primo viaggio da "persona adulta" minuto per minuto, tra la paura dell'ignoto e la curiosità di mettermi alla prova.
Sempre negli stessi anni veniva inaugurato un treno veramente "fantascientifico" per l'epoca: il SETTEBELLO. Era un treno per VIP, con scompartimenti che sembravano salottini, il vagone ristorante, quello dove poter prendere al bar qualcosa durante il viaggio e ogni comfort immaginabile. Io non ci sono mai salita, ma lo conoscevo benissimo in ogni dettaglio, perché il padre di un mio compagno di gioco che si dilettava in lavori di bricolage lo aveva riprodotto fedelmente in legno ed era funzionante sul suo tracciato con rotaie, stazioni immerse nelle colline con gallerie e pianure.
Oggi i treni sono talmente veloci che quasi quasi non fai in tempo a salirci che sei arrivato e non parlo di viaggi brevi, ma di viaggi dove per attraversare l'Italia ci vogliono poche ore. Certo questi sono treni di un certo "livello" perché se il discorso passa ai treni destinati ai pendolari allora il discorso è completamente diverso. Anzi sembra che ogni anno riescano solo a far aumentare le tariffe, mentre diminuiscono considerevolmente le carrozze adibite a questo servizio. Si costringe in un certo senso la gente a usare la macchina, spendendo di più sia in costi che tempi e inquinando di più l'aria.


Ormai il treno lo prendo raramente, viaggio più in aereo, ma il fascino del viaggio in treno è un'altra cosa.

1 commento:

  1. bella riflessione! lascia tanto spazio ai ricordi di tutti noi, ddei compagni di viaggio persi nel tempo

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