a me gli occhi

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Miw - la gatta

venerdì 21 aprile 2017

RICORDI DI TRE GENERAZIONI

Sono una che conserva molte cose, soprattutto i ricordi ed è così che oggi, presa da una irrefrenabile voglia di fare pulizia, sono scesa in cantina e ho cominciato a guardare nei vari scatoloni cosa poteva essere buttato.
Così, in una scatola con tante foto che appartenevano a mia madre, sono saltati fuori tre piccoli libri di ricordi uno di mia nonna, uno di mia mamma e uno mio.
Anni fa si usava regalare alle bambine, soprattutto nel giorno della prima comunione, un bel diario rilegato in pelle con tante pagine su cui poter far scrivere alle persone care, parenti o amici, dei pensieri da conservare per il futuro. Ora non si usa più, ma per me è stato emozionante aprire quei diari appartenuti a mia nonna e a mia mamma. Sono rovinati dall'umidità della cantina, le loro pagine sono ingiallite, ma ancora conservano i disegni e i pensieri vergati con quella scrittura di tanti anni fa.
















 Il diario di mia nonna è datato nel maggio del 1898 e leggendo i pensieri di quelle che credo fossero le sue compagne di scuola, ho dedotto che quelli erano i giorni della fine di un corso di studi che avrebbe visto tutte quelle ragazze andare nel mondo col loro diploma di maestra.

Mia nonna all'epoca era già orfana di entrambe i genitori e da Padova (dove aveva frequentato la scuola magistrale) si sarebbe poi spostata a Mestre e da ultimo a Verona.










Quello di mia madre le è stato regalato il giorno del suo 14° compleanno, il 30 luglio del 1923 da sua madre, cioè mia nonna e l'ha accompagnata fino al 1930 con le dediche, i pensieri e i disegni delle sue amiche.







E per ultimo il mio datato 1957 con le dediche della mamma, del papà, della mia maestra delle elementari, delle compagne di classe e degli amici del cortile, degli amici dei miei genitori e perfino la foto con dedica e autografo di Adolfo Consolini grande discobolo italiano.









 Oggi se dovessi regalare un diario di questo genere a mia nipote forse mi guarderebbe "strano" perché oggi non si usa più scrivere pensieri con la penna su un diario rivestito di pelle, ora si manderebbe un messaggino sul cellulare con la segreta speranza che non venga cancellato in un attimo.

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