Sono dell'idea che il cellulare sia stata un'ottima invenzione finché si trattava di essere reperibili con facilità, ma negli ultimi anni ho visto questa utile invenzione diventare un mezzo di schiavitù per l'uomo.
Ho resistito fino a che ho potuto prima di averne uno, mi serviva soprattutto per essere reperibile a causa delle condizioni di salute di mia madre e anche assentarmi per andare a fare la spesa era un problema viste le frequenti piccole ischemie che colpivano mia madre.
Ho faticosamente imparato ad usarlo, ma ci sono riuscita, poi come credo sia capitato a molti, quel piccolo aggeggio che doveva servire solo a ricevere e fare chiamate o messaggi si è trasformato in un infernale aggeggio che ti permetteva di avere sottomano anche internet con i social media, di fare fotografie, brevi filmati da mettere in rete all'istante. E' così cominciata la schiavizzazione del nostro tempo.
Mi sono stati regalati modelli sempre più tecnologici di cui sapevo a mala pena usare un 50% delle loro proprietà. I tecnologi di casa mia mi hanno aperto internet, collegato a face-book a Whatsapp fino a che stanca di vedere il mio cellulare sempre in attività anche di notte (per riuscire a caricare foto inviate da parenti a amici) ho preso una decisione drastica: ho disattivato tutto. Ora il mio cellulare serve solo a fare e ricevere chiamate e mandare o ricevere messaggi, con la conseguenza che la batteria non mi si scarica più dopo due ore.
Mi rendo conto di essere fuori dal giro, ma credo che vivere col cellulare in mano di giorno e di notte e a tutte le ore non faccia bene alla salute. Se esco a passeggiare voglio guardare dove metto i piedi non uno schermo.
Spesso mi rendo conto, guardando gli altri, che a furia di stare col cellulare in mano non guardano quello che fanno, non prestano attenzione se sono alla guida dell'auto o pedalano in bicicletta con conseguenze spesso disastrose. Insomma per quello che mi riguarda io non sono più schiava di quella scatoletta petulante, e vivo molto meglio.
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