a me gli occhi

a me gli occhi
Miw - la gatta

giovedì 22 marzo 2012

22 marzo 1976

Ecco oggi sono 36 anni di matrimonio......una vita, anzi una sfida! Quel giorno è iniziato prestissimo il rituale della preparazione. Eravamo arrivati tutti, futuri sposi, genitori parenti stretti e pochissimi ma buoni amici il giorno prima ad Assisi - dove ci saremmo sposati - da Milano, da Verona, da Cosenza, da Napoli. Perché mai vi chiederete sposarsi proprio ad Assisi? Beh! è stata una decisione "diplomatico/opportunista": io residente a Milano ma nata a Verona, Gegè (il futuro sposo) vivente a Milano ma calabrese abbiamo deciso che volendo pochissimi intimi al nostro matrimonio e non volendo favorire nessuno avremmo tagliato la strada a metà e la metà cascava ad Assisi. Eravamo in totale in 25, frate officiante compreso, Padre Vittorino, Carmelitano scalzo che mi sono portata da Milano (non che mancassero i frati ad Assisi, ma padre Vittorino era un amico). Dicevo  che era iniziato molto presto il rituale: sveglia alle 6, bagno, parrucchiera arrivata in albergo, vestizione trucco....ecco alle 10 tutto era pronto. La giornata era piuttosto freddina e con poco sole, per cui io nel mio bell'abito di crepe di seta (disegnato e ideato da me e cucito dalla sartina vicino a casa) barbellavo dal freddo. Arriva la macchina che dall'albergo -l'Hotel Umbra- porterà me e mio padre all'Eremo delle Carceri dove verrà officiato il matrimonio. Mio padre era talmente emozionato che sul sentiero che dalla piazzetta arrivava alla chiesetta mi fece fare le corse ad ostacoli sui ciottoli lisci che lastricavano il sentiero, facendomi rischiare ad ogni passo un volo a gambe levate. Finalmente entriamo in Chiesa. Una Chiesa piccolissima che a  malapena ci conteneva tutti, molto intima, con delle belle poltrone o meglio dire "troni" foderati di seta rossa pronti ad accogliere me e Gegè. AH! quelle poltrone.....sono state un incubo per tutta la cerimonia! Perché? ma perché erano alti per le mie gambe corte e con un bel cuscino di seta cilindrico che non offriva per niente attrito al mio vestito di seta e così continuavo a scivolare verso il pavimento costringendo il mio futuro marito ad accalappiarmi al volo e tirarmi su ogni due per tre. Ma la scena più bella è stata quando ci siamo scambiati le promesse di matrimonio: Gegè (evidentemente emozionato) per ben tre volte si è........sposato da solo!!!!!! Eh sì! continuava a dire io Eugenio prendo te Eugenio come mia legittima sposa....insomma alla terza volta Padre Vittorino si è messo a ridere e gli ha detto.......se non andrà bene potrai sempre in futuro dire che il matrimonio non è valido!

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