Era l'autunno del 1982 e noi al tempo vivevamo a Codroipo, in Friuli. Abitavamo in una villetta circondata da un bel giardino, che confinava con la strada, la via Latisana. Spesso, per non dire quasi sempre, ero sola con i miei figli Chiara, che al tempo aveva un annetto, e Francesco che ne aveva 5 e mezzo, perché il marito era in giro per l'Italia per lavoro. Erano quasi le undici di sera e il mio cane Help, che era chiuso nel garage sottostante l'appartamento (garage grande quanto l'appartamento stesso) continuava ad abbaiare. Non era da lui. Allarmata faccio il giro di tutte le finestre per vedere se qualche male intenzionato è entrato nel giardino, ma no, non c'è nessuno! Eppure Help continua ad abbaiare...... Apro con molta circospezione la porta di casa che da su un balcone che gira tutto intorno e che finisce in una piccola scala di pochi gradini che scende al giardino e mi metto in ascolto. Ordino al cane di tacere (e pare strano, ma mi ubbidisce) e tendo l'orecchio.......scriiiiiiicck.....scrooooock.......sembra che qualcuno passeggi sulle foglie secche, ma non c'è anima viva, e i fantasmi mica fanno rumore quando camminano!! mi avvicino all'aiuola e scavo tra le foglie. Sorpresa! Un piccolo riccio stava lì cercando di farsi una tana per l'inverno alle porte. Con grande cautela, dicendogli parole tranquillizzanti, metto una mano sotto di lui e con l'altra gli accarezzo gli aculei. Poi lentamente, per non farlo spaventare, lo sollevo e lo porto in fondo al giardino dove avevamo accumulato i rami delle potature degli alberi e lo depongo lì vicino. Quasi avesse capito, il riccio mi guarda e poi con calma si dirige sotto quella caverna di rami e foglie e....scompare.
Passano i mesi, il freddo inverno friulano ormai è un ricordo e la primavera con i suoi profumi e colori ha già rivestito a nuovo il giardino. Data la bella giornata con i bambini e il cane siamo tutti fuori a giocare sul prato quando all'improvviso vedo Help che si blocca e annusa qualcosa per terra......vado a vedere e.......guarda guarda chi si rivede! Il riccio! Sembra incredibile, ma si è fatto prendere in mano senza richiudersi e si è lasciato coccolare! Forse si ricordava di me? Non lo so, ma mi piace illudermi di essere riuscita a comunicare anche con lui.
Ne sono convinta: le creature (tutte) comunicano con qualche cosa che va al dila' dei suoni, dei codici inventati. Un soffio del cuore, basta e avanza. E quel riccio era li' a dimostrartelo:-))
RispondiEliminadelizioso racconto pieno di delicatezza!!
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