a me gli occhi

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Miw - la gatta

sabato 31 dicembre 2016

31 dicembre...tempo di bilanci

Come tutti gli anni arriva il momento di fare i conti: l'ultimo giorno dell'anno è il giorno dei bilanci e come ogni anno si definisce l'anno che sta per esaurirsi un anno "horribilis" mentre ci si augura che l'anno che sta per arrivare sia un anno portatore di ogni bene e felicità.
Certo in questo 2016 ci sono stati molti addii da dover dire, a persone care e a personaggi noti dell'arte, della cultura, della politica.
Ci sono state tragedie da affrontare come il terremoto che ha devastato interi paesi nel centro Italia, o le guerre che non finiscono mai, gli attentati che hanno provocato lutti e rabbia,  gli incidenti ferroviari, automobilistici, di lavoro che forse con una prevenzione più attenta si sarebbero potuti evitare.
Ci sono stati anche momenti di grande gioia portati dalle nascite di piccoli esseri che si sono affacciati alla vita e che si augurano che noi adulti saremo in grado di aiutarli a crescere nel migliore dei modi.
Ogni anno porta dolori e momenti di felicità, anche se spesso i dolori sono semplicemente il risultato dell'egoismo, del menefreghismo e della cattiveria di noi cosiddetti esseri umani.
Inutile chiedere al nuovo anno di portare gioia, amore, serenità se siamo noi per primi a non voler dare quella gioia, quell'amore e quella serenità a chi ci sta vicino.
Facciamoci un serio esame di coscienza e mettiamo al bando l'egoismo, la presunzione, la cattiveria gratuita, ecco forse così potrà arrivare un anno migliore.
A voi tutti che con tanta pazienza continuate a leggere ciò che scrivo, il mio BUON 2017!

sabato 24 dicembre 2016

24 dicembre...la cullurellata



Ormai sono diversi anni che puntualmente la vigilia di Natale all'ora di pranzo a casa mia si rispetta la tradizione calabrese della cullurellata. Tradizione che, io veneta, ho importato dalla terra calabra di mio marito e ho traslocato in Romagna. Già da alcuni anni, dicevo, in questo giorno gli amici dei figli e qualche sparuto amico dei genitori si radunano intorno alla tavola della mia cucina dove vengono posizionate scodelline contenenti piccole mozzarelle, cubetti di provola, rosette di prosciutto crudo, mortadella e prosciutto cotto, soppressata, salsiccia e chi più ne ha ne metta...insomma oggi lo chiamerebbero finger-food perchè ognuno si serve con le sue manine di questi bocconi e se li mangia coi cullurielli che io friggo al momento. La preparazione dei Cullurielli inizia la sera prima quando si mette a lievitare la pasta per una notte, per poi proseguire la mattina dopo con il rimpasto della pasta lievitata ridotta poi a delle palline che verranno fatte lievitare ancora sotto una tovaglia bianca in mezzo al tavolo. Olio bollente e le palline diventano ciambelline da friggere e mangiare calde calde.
Questo tutti gli anni da qualche anno a questa parte. Proprio oggi mentre friggevo con un occhio alla padella e l'altro alla figlia di uno degli invitati mi sono resa conto di quanti anni sono passati dalla prima volta. Allora figli e amici dei figli erano tutti studenti oggi molti di loro sono diventati genitori e vengono con i loro figli, malattie dell'ultimo momento permettendo a casa mia, perchè la tradizione che abbiamo inaugurato non possa interrompersi. Chissà se mia nipote crescendo vorrà anche lei cominciare a invitare le sue amiche e amici di scuola così che la tradizione possa continuare. Spero di sì, anche se il peso degli anni comincia a farsi sentire, finchè mi sarà concesso farò cullurielli la vigilia di Natale.

P.S. Buon Natale a tutti!

lunedì 19 dicembre 2016

LA PREVENZIONE

E' di oggi la notizia che un operaio mentre al tornio lavorava ad una sbarra di metallo è stato ucciso da una scheggia che entrata dall'occhio gli ha trapassato il cervello e che molto probabilmente non indossava occhiali protettivi E' di ieri la notizia di due coniugi che sono morti bruciati per l'incendio che si è sviluppato per un corto circuito degli addobbi dell'albero di natale, che avevano lasciato acceso durante la notte. Quante morti che si potevano evitare, come quelle di quegli operai che dovevano pulire una cisterna che conteneva materiali tossici e che non indossavano le maschere protettive. O come quei muratori che senza le imbragature di legge lavoravano su ponteggi dai quali sono caduti.
A me dispiace quando un essere umano muore, ma spesso penso che quella morte se la potevano evitare se solo avessero avuto l'accortezza di indossare le attrezzature obbligatorie di antinfortunistica. Gli incidenti domestici poi molto spesso sono dovuti alla mancata verifica e pulizia delle caldaie o degli impianti elettrici vecchi e non sicuri, oppure a bombole di gas (ancora se ne usano) che hanno valvole di sicurezza difettose.
Non parliamo poi di quei disastri che vengono definiti naturali, ma che naturali non sono come la canalizzazione di torrenti e fiumi, la scellerata costruzione di edifici che restringono gli alvei o la costruzione di edifici fatta al "risparmio" di cemento o armatura.
Anche la nostra salute richiede prevenzione, soprattutto quando si parla di bambini. Negli ultimi tempi è diventato di moda non vaccinare i propri figli e così facendo li si mette a rischio di contagio di malattie che possono portare all'invalidità o peggio alla morte.
Prevenzione, che strana parola.
Sembra che a noi Italiani il detto "prevenire è meglio che curare" non interessi, anzi sembra che sia inutile, meglio fare finta di nulla, per comodità, per menefreghismo, per ignoranza, per calcolo o per guadagno personale quando si tratta di costruzioni. Noi siamo bravissimi ad affidarci alla fortuna..."ma sì tanto che vuoi che succeda? a me di sicuro non capita....ma chi se ne frega di mettere il casco, mi sciupo la pettinatura....perché mai dovrei mettere la cintura di sicurezza, mi tira sulla spalla e mi da fastidio....ho bevuto troppo? ma no...guido io e schiaccio a fondo l'acceleratore così arrivo prima a casa...
E poi ...si piange, ci si dispera per la morte di qualcuno e si dicono sempre le solite frasi...era così giovane...una brava persona...poveretti non se lo meritavano...per arrivare a dare la colpa di tutto ciò al governo che non fa nulla, a Dio che guardava dall'altra parte.
E no, miei cari. I responsabili siamo noi, noi che non costringiamo l'operaio ad indossare gli occhiali protettivi, le scarpe adatte, il casco o l'imbragatura di sicurezza. Noi che per non spendere non facciamo fare la revisione annuale della caldaia o che non ci curiamo della salute del nostro impianto elettrico o che su una sola presa elettrica mettiamo cinque/sei spine perché con tante lucette l'albero è più bello o che lo lasciamo acceso anche la notte. Noi che vogliamo a tutti i costi la casa dove non la si può costruire e che per averla magari facciamo il regalo al geometra del comune per avere il permesso.
I responsabili siamo noi, ciascuno di noi.