a me gli occhi

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Miw - la gatta

lunedì 19 dicembre 2016

LA PREVENZIONE

E' di oggi la notizia che un operaio mentre al tornio lavorava ad una sbarra di metallo è stato ucciso da una scheggia che entrata dall'occhio gli ha trapassato il cervello e che molto probabilmente non indossava occhiali protettivi E' di ieri la notizia di due coniugi che sono morti bruciati per l'incendio che si è sviluppato per un corto circuito degli addobbi dell'albero di natale, che avevano lasciato acceso durante la notte. Quante morti che si potevano evitare, come quelle di quegli operai che dovevano pulire una cisterna che conteneva materiali tossici e che non indossavano le maschere protettive. O come quei muratori che senza le imbragature di legge lavoravano su ponteggi dai quali sono caduti.
A me dispiace quando un essere umano muore, ma spesso penso che quella morte se la potevano evitare se solo avessero avuto l'accortezza di indossare le attrezzature obbligatorie di antinfortunistica. Gli incidenti domestici poi molto spesso sono dovuti alla mancata verifica e pulizia delle caldaie o degli impianti elettrici vecchi e non sicuri, oppure a bombole di gas (ancora se ne usano) che hanno valvole di sicurezza difettose.
Non parliamo poi di quei disastri che vengono definiti naturali, ma che naturali non sono come la canalizzazione di torrenti e fiumi, la scellerata costruzione di edifici che restringono gli alvei o la costruzione di edifici fatta al "risparmio" di cemento o armatura.
Anche la nostra salute richiede prevenzione, soprattutto quando si parla di bambini. Negli ultimi tempi è diventato di moda non vaccinare i propri figli e così facendo li si mette a rischio di contagio di malattie che possono portare all'invalidità o peggio alla morte.
Prevenzione, che strana parola.
Sembra che a noi Italiani il detto "prevenire è meglio che curare" non interessi, anzi sembra che sia inutile, meglio fare finta di nulla, per comodità, per menefreghismo, per ignoranza, per calcolo o per guadagno personale quando si tratta di costruzioni. Noi siamo bravissimi ad affidarci alla fortuna..."ma sì tanto che vuoi che succeda? a me di sicuro non capita....ma chi se ne frega di mettere il casco, mi sciupo la pettinatura....perché mai dovrei mettere la cintura di sicurezza, mi tira sulla spalla e mi da fastidio....ho bevuto troppo? ma no...guido io e schiaccio a fondo l'acceleratore così arrivo prima a casa...
E poi ...si piange, ci si dispera per la morte di qualcuno e si dicono sempre le solite frasi...era così giovane...una brava persona...poveretti non se lo meritavano...per arrivare a dare la colpa di tutto ciò al governo che non fa nulla, a Dio che guardava dall'altra parte.
E no, miei cari. I responsabili siamo noi, noi che non costringiamo l'operaio ad indossare gli occhiali protettivi, le scarpe adatte, il casco o l'imbragatura di sicurezza. Noi che per non spendere non facciamo fare la revisione annuale della caldaia o che non ci curiamo della salute del nostro impianto elettrico o che su una sola presa elettrica mettiamo cinque/sei spine perché con tante lucette l'albero è più bello o che lo lasciamo acceso anche la notte. Noi che vogliamo a tutti i costi la casa dove non la si può costruire e che per averla magari facciamo il regalo al geometra del comune per avere il permesso.
I responsabili siamo noi, ciascuno di noi.

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