a me gli occhi

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Miw - la gatta

lunedì 20 febbraio 2017

La disoccupazione e la voglia di lavorare

Non passa giorno che non si leggano titoli riguardanti la disoccupazione giovanile. L'ultimo l'ho letto poco fa:

"MEGLIO DISOCCUPATO CHE POSTINO": IL 90% DEI SELEZIONATI PREFERISCE NON LAVORARE


Ora io non sono al corrente di quanto possa essere lo stipendio di un postino, certo è che ci si deve alzare presto, con qualsiasi tempo e pedalare per consegnare la posta. 
Mi è tornato in mente quando io, giovane studentessa di scuola superiore e poi universitaria mi inventavo mille lavoretti per non pesare sulle tasche di mio padre. Non ho mai percepito quella che oggi si chiama "paghetta" e non ho mai avuto la possibilità di andare a fare shopping con allegria perché di soldini in casa non ce n'erano molti da buttare via, eppure non mi sono mai mancate un paio di scarpe o il maglioncino da indossare, certo me li sudavo, ma che soddisfazione poter dire...me lo sono guadagnato. 
Per una decina di anni ho fatto la hostess sui pullman di una scuola elementare di Milano alzandomi alle 6.30 del mattino per andare a prelevare a casa gli alunni, accompagnarli a scuola e poi riportarli a casa.
Ho fatto la baby sitter il sabato sera, invece di andare a ballare con gli amici, ho dato ripetizioni, ho venduto calze, ho fatto la dattilografa battendo a macchina relazioni la sera invece di uscire. Ho anche lavato le scale della palazzina dove vivevo (4 famiglie) essendo venuta a mancare la persona addetta e  due volte la settimana lavavo le scale e lucidavo gli ottoni. 
Ho lavorato anche nell'officina di mio papà, come operaia part time a produrre avvolgimenti elettrici quando mancava una delle ragazze e il lavoro bisognava consegnarlo con urgenza,
Il tutto senza mai smettere di andare a scuola e studiare.
Certo ho sacrificato il divertimento, ma mi sono fatta le "ossa" imparando a rispettare il lavoro, qualunque esso sia purché onesto.
Quando leggo notizie come quella citata sopra mi viene il forte dubbio che forse i nostri giovani vengono cresciuti un po' troppo nella bambagia e, abituati fin da piccoli ad avere la paghetta, non capiscono che se vuoi avere uno stipendio devi faticare, che la mattina ti devi alzare presto, che magari devi anche fare qualche chilometro per raggiungere la sede di lavoro. Di conseguenza è ovvio che è molto più comodo avere un sussidio di disoccupazione che ti consenta di avere l'argent de poche per poter andare al cinema o a ballare con gli amici e che ti consente di dormire fino a tardi la mattina. Sicuramente ci sono anche quelli che farebbero salti mortali per avere un lavoro e che magari non lo trovano e che sarebbero disposti a fare qualunque cosa, anche la più umile pur di lavorare, ma ci sono anche quelli che magari neo diplomati pensano che gli venga offerto fin da subito un posto da dirigente. 
Sarò cattiva e malpensante ma spesso mi viene il dubbio che non sia il lavoro che manca, ma che a mancare sia la voglia di lavorare.

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