a me gli occhi

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Miw - la gatta

sabato 10 dicembre 2011

I mercatini di Buenos Aires: San Telmo

Una cerimonia che si ripete tutte le domeniche: presto alla mattina ogni domenica dal 1970, una curiosa cerimonia si ripete nello scenario di Plaza Dorrego: bauli, casse, ferri, tavole, cesti, si sovrappongono in uno tintinnio che spaventa i nottambuli che allungano la notte con un caffè dell'ultima ora e i mattinieri che cominciano il giorno. A quell'ora la Feria de Cosas Viejas y Antigüedades de San Pedro Telmo comincia a prendere forma, di costruisce sopra i sanpietrini della piazza e si ripete un rituale che si è convertito nel cuore di un barrio che la domenica batte in una maniera speciale.


Ciò nonostante far parte della cerimonia non è semplice. Ottenere uno dei 270 posti della Feria è difficile, quasi esclusivo e c'è una sola possibilità che si possa dare a chi richiede un posto dopo tutta una serie di requisiti: si entra con un rigoroso sorteggio mano a mano che si libera un posto, si deve disporre di mercanzia anteriore agli anni '70, non si può lasciare la postazione, il titolare deve essere sempre presente e può tenere solamente un aiutante per due ore, queste sono alcune delle regole che devono essere seguite e che dopo firmate, vanno eseguite alla lettera. Inoltre ogni tre mesi con un sorteggio si faranno cambiare i posti nella piazza. L'organizzazione di tutto ciò è a carico del Museo della Città, creatore e gestore della Feria.


Questo mercato riceve fino a 10000 presenze ogni domenica, tra le quali i turisti rappresentano un'alta percentuale. Col passare degli anni i mercanti hanno imparato a distinguere la provenienza dei turisti da quello che comprano: i francesi preferiscono i bijou o oggetti di vetreria; i brasiliani preferiscono i metalli e gli oggetti colorati; gli italiani, i gioielli antichi e gli spagnoli, fedeli al loro passato, gli scialli, i ventagli, e i dipinti portati in questo paese dai loro avi emigrati qui.


Altra classificazione, molto categorica, divide i visitatori tra “compratori” e “curiosi”. I primi vogliono sapere ciò che comprano: visitano il mercato al mattino o nel tardo pomeriggio e prima di comprare valutano prezzi e merci. I curiosi passeggiano dal mattino alla sera, a mezzogiorno vanno a mangiare qualcosa in uno dei tanti ristoranti che si affacciano sulla piazza, ma non comprano niente. A partire dalle 16 arrivano i porteñi e, secondo quello che si dice, fanno molte domande, ma comprano poco.

Ma non è tutto qui: artisti di strada, musicisti di ogni tipo, ballerini di tango di ogni età vi delizieranno tra una compera e l'altra, e se non vorrete servirvi di un ristorante sicuramente troverete qualcuno che vi venderà delle empanadas bollenti appena fatte da mangiare così mentre camminate fra le bancarelle.



Mimi che corrono controvento




Il suono della fisarmonica

collezione di bottiglie da seltz
Non c'è età per ballare il tango.

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