certo che matta sono matta: mettersi alla mia età a fare un blog, che quasi quasi non so neppure che vuol dire la parola Blog. Ma io ci provo: sono o non sono veronese? e i veronesi si sa...son tutti matti! Magari sarà la volta buona che metterò nero su bianco i ricordi, le esperienze fatte. Chissà? Incrocio le dita!
giovedì 17 maggio 2012
Storia di un servizio da Vov
Correvano gli anni '20 del secolo scorso e mio nonno Pietro Chiaffoni, padre di mia mamma, lavorava come ispettore per una grande società assicurativa la Imperial Regia Privilegiata Compagnia di Assicurazioni Generali Austro- Italiche fondata a Trieste nel lontano 1831, che oggi semplicemente è conosciuta come Assicurazioni Generali. Il suo lavoro consisteva nel seguire le pratiche assicurative che riguardavano i contadini, gli allevatori del veneto e dell'Emilia Romagna, laddove qualche accidente atmosferico avesse rovinato il raccolto o qualche malattia avesse ucciso il bestiame. Per questo motivo mio nonno viaggiava spesso per le cittadine agricole Emiliano Romagnole e più di una volta era capitato a Faenza, cittadina con forte propensione agricola ma nel contempo famosa per le sue ceramiche. Era un uomo che non dimenticava mai di portare un qualche ricordo alla sua adorata moglie, mia nonna Clelia, che si dilettava molto in cucina e nelle preparazioni di Rosoli e soprattutto di VOV fatto in casa sì, ma con la ricetta originale del signor Pezziol che la nonna conosceva poichè tutti e due erano originari di Mestre. Fu credo nella seconda metà del 1920 che il nonno arrivato a Faenza per lavoro probabilmente si innamorò dei lavori di un grande ceramista del momento Aldo Zama e a lui commissionò un servizio da VOV per mia nonna. Quel servizio fu tenuto in grande pregio e custodito con grande amore, tanto che quando la seconda guerra mondiale arrivò a Verona con bombardamenti e occupazione tedesca, la nonna pensò bene di portare tutte le sue cose preziose, i servizi di piatti, i bicchieri di cristallo, il servizio da VOV e il corredo nel paesello di campagna dei fratelli del nonno e fece seppellire il tutto custodito in grandi bauli nell'orto. Passò la guerra, il piccolo tesoro fu dissotterrato e ritornò a far bella mostra di sé in casa. Gli anni passarono mia madre si sposò e la nonna le diede il famoso servizio come dote. Piatto, caraffa e bicchierini imballati e protetti presero la via per la Lombardia e giunsero a Villasanta, allora un piccolo paese alle porte di Monza. Qualche anno dopo la famiglia si trasferì a Milano e lì il servizio fu posto in bella mostra sulla credenza della sala da pranzo. Nel 1981 i miei genitori ritornarono a vivere a Verona e il servizio tornò nella città dove già aveva vissuto per tanti anni, sempre nella stessa casa, ma nell'appartamento al piano superiore a quello che era stato di mia nonna che nel frattempo aveva raggiunto il marito nell'aldilà. Nel 1993, mia madre ormai piuttosto in là con gli anni (ne aveva 82) non poteva più vivere da sola in quella casa a Verona, e così un bel giorno me la sono portata a vivere con noi. Ho regalato tutto il regalabile, ho venduto tutto il vendibile, e a parte una cassapanca antica, il pianoforte e alcuni servizi ai quali ero affezionata (tra i quali il servizio da VOV) ho smontato la casa di Verona e l'ho messa in vendita. Il famoso servizio è così arrivato a casa mia sapete dove? a Faenza da dove era partito circa 70 anni prima.
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E' un meraviglioso cerchio che si chiude, ma per restare con voi...
RispondiElimina:-)