certo che matta sono matta: mettersi alla mia età a fare un blog, che quasi quasi non so neppure che vuol dire la parola Blog. Ma io ci provo: sono o non sono veronese? e i veronesi si sa...son tutti matti! Magari sarà la volta buona che metterò nero su bianco i ricordi, le esperienze fatte. Chissà? Incrocio le dita!
sabato 14 gennaio 2012
Una guida di nome Jesus
Viaggiare lungo la Routa 40 in Argentina è un'avventura che non dovrebbe mancare a nessun buon viaggiatore. Noi l'abbiamo percorsa per parecchie centinaia di chilometri, anzi migliaia, da Bariloche a Salta scoprendo paesaggi impensabili e conoscendo realtà molto diverse dalla nostra italiana. Arrivati in tarda mattinata a San Antonio de Cobre, ci siamo fiondati nell'unico bar aperto alla ricerca di un bagno e di acqua minerale da bere. Mentre io e mio marito eravamo dentro al bar, la nostra amica e guida Martha si è fermata fuori a parlare con un ragazzino che vendeva piccoli lama fatti a maglia dalla madre. Noi volevamo andare a vedere il famoso Treno delle nuvole ovvero la ferrovia su cui passava il treno: il Ferro Carril.
Chiediamo al ragazzino che si offre di accompagnarci naturalmente con la macchina perché non era precisamente a due passi. Ci guardiamo in faccia e decidiamo di dare a lui la delega di guida turistica. Certo potevamo essere delle cattive persone che potevano approfittarsi del ragazzino e glielo diciamo, ma lui guardandoci con i suoi grandi occhi scuri ci dice: No te preocupe, es claro che eres gente buena!
e ci fa un gran sorriso. Bene! Saliamo in macchina e lui ci indica la strada con gran competenza, raccontandoci man mano che passavamo nelle strette viuzze sterrate cosa c'è lì e cosa c'è là, raccontandoci la storia del pueblo con tanto di date e nomi dei personaggi più importanti. Noi siamo letteralmente straniti: mai avremmo potuto immaginare tanta preparazione. Interroghiamo un po' Jesus (questo il nome del ragazzino) sulla sua vita. Ci racconta che lui ha un fratello poco più grande di lui che fa la guida turistica, dei genitori che faticano a far studiare i figli, della madre che per arrotondare le entrate della famiglia fa quei piccoli pupazzetti di lana rappresentanti i lama.
. Allora gli chiediamo come mai non è a scuola e lui con grande meraviglia ci dice " ma come, non lo sapete? oggi è giorno di festa e non si va a scuola, per questo io sto aiutando mia madre a vendere i pupazzetti ". In effetti avevamo visto i pochi bambini che erano in giro, fuori a giocare a pallone, e il fatto che Jesus non pensasse a giocare ma a lavorare per aiutare la famiglia ce lo ha fatto tenere ancora in più alta considerazione. Gli chiediamo come va a scuola e lui sfoderando tutto il suo orgoglio argentino ci dice: "Io sono il portabandiera!". Io e mio marito ci guardiamo perplessi e Martha ci spiega che in Argentina lo studente più bravo della scuola come premio per il suo rendimento scolastico ha il compito di portare la bandiera e di innalzarla sul pennone della scuola. Ecco, ho pensato lo stesso orgoglio per la bandiera che abbiamo noi italiani e mi sono un po' vergognata per il nostro paese.
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